Il Rotary Club Morcone - S. Marco dei Cavoti ricorda consacrazione della chiesa di San Martino

14:41:40 3505 stampa questo articolo
Chiesa di San MartinoChiesa di San Martino

Questa chiesa, nonostante collocata all’interno del palazzo De Agostini, domina il centro storico di Campolattaro.

Nel terzo centenario della consacrazione della chiesa di San Martino, inglobata nel palazzo Urbano De Agostini di Campolattaro, ed avvenuta il 17 ottobre 1717 da parte del cardinale Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Benevento, poi Papa Benedetto III, il Rotary Club Morcone - San Marco dei Cavoti organizza, lunedì 16 ottobre, alle 18.30, una celebrazione eucaristica che sarà officiata dall’arcivescovo metropolita di Benevento, monsignor Felice Accrocca.

Prima della santa messa è previsto il saluto del presidente del Rotary Club Morcone - San Marco dei Cavoti, dottore Gerardo Ciannella, comproprietario del palazzo De Agostini e quindi della chiesa. A seguire il professore Annibale Laudato si soffermerà sugli aspetti storici ed architettonici della cappella palatina.

Questa chiesa, nonostante collocata all’interno del palazzo De Agostini, domina il centro storico di Campolattaro. Da diversi secoli in essa sono conservate importanti opere d’arte; il Rotary Club Morcone - San Marco dei Cavoti vuole con questa iniziativa accendere i riflettori su quello che fu luogo pubblico di culto e divenne solo in seguito la “chiesa del palazzo” ed in esso inglobata.
Preziose informazioni su questa chiesa sono racchiuse in una pubblicazione dal titolo: “San Martino al palazzo: il tesoro del borgo” curata dal professore Annibale Laudato, fondatore e direttore del “Centro culturale per lo studio della civiltà contadina del Sannio” che ha la propria sede nel Comune di Campolattaro.
“Alle spalle dell’altare – scrive il professore Laudato nella sua pubblicazione - fu collocata anche una tela con l’Immacolata e cinque santi: San Michele Arcangelo, San Martino, San Nicola, San Giuseppe e San Filippo Neri. Agli inizi del XIX secolo, quando il palazzo passò nelle mani della famiglia De Agostini, nella chiesa furono collocate altre tre statue: San Francesco, San Stanislao Kostka, Santa Filomena - quest’ultima proveniente dalla bottega dello scultore Giuseppe Petronsio – con l’apertura delle relative nicchie”. La cappella è anche dotata di un organo seicentesco, da poco restaurato, inserito in una cassa armonica decorata in delicato stile barocco. Infine, questo luogo di culto è illuminato da un artistico lampadario di Murano che pende al centro della volta.



Articolo di Beni Culturali / Commenti