I candidati a sindaco si confrontano con "chi non vota". L'idea di Rete Campus e Conversannio
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Si terrà a Palazzo Paolo V, martedì 31 maggio alle 11.00, l’incontro tra studenti adolescenti e i sette candidati a sindaco promosso da Rete Campus Benevento e Conversannio.
“Il vero problema della società civile è il ‘relax’ politico e sociale tra una elezione e l’altra. Il prodotto finale, il rinnovo dei governi nazionale e locali, spesso non è mai quello che scaturisce dalla esatta convinzione degli elettori, a volte sorpresi dall’eccitazione degli ultimi giorni di campagna e costretti a un voto non sempre consapevole. La caccia al voto finisce per diventare, dunque, l’unica politica in versione pubblica. Per cinque anni si trasforma, invece, in confronti ravvicinati, in sedi non istituzionali, a risolvere patti, accordi e assumere decisioni che non prevedono la partecipazione attiva dei cittadini, e spesso neanche dei poveri consiglieri di un Comune. Se non si esercita una funzione propriamente politica, in questa fase così concitata delle elezioni, che interesse dovrebbero avere i vari candidati per chi non è chiamato al voto?”.
Nasce da questa domanda di fondo, l’idea promossa da Rete Campus Benevento e Conversannio in avvio del progetto intitolato “Città a scuola, scuola di città”, che caratterizzerà il prossimo anno scolastico, organizzano, in collaborazione con gli Istituti superiori di secondo grado della città, un confronto tra i sette candidati-sindaco e delegazioni di studenti, che ancora non hanno compiuto 18 anni, per discutere dei progetti a favore della città e creare le basi di un dialogo che possa durare almeno i prossimi cinque anni. L’incontro sarà pubblico e avverrà nel salone di Palazzo Paolo V, dalle ore 11.00 alle 13.00 di martedì 31 maggio.
“Vogliamo – spiegano – che la politica ricominci proprio da qui: da chi non vota, dai ragazzi che non hanno ancora l’età giusta ma che hanno invece il diritto-dovere di conoscere cosa ne sarà della loro città, quali le risposte alle attese e alle speranze. Gli adolescenti frequentano la città ma nessuno ancora gli fornisce il libretto d’istruzione su come ‘abitarla’, con conseguenze spesso dolorose proprio per la città (vandalismo, bullismo, violenza) che non viene considerata ‘amica’. Gli adolescenti possono iniziare da questa tornata elettorale a interessarsi vivamente del loro territorio, attraverso una significativa e rinnovata mediazione della scuola”.