Guardia Sanframondi. Festival dell'Oralità popolare, mostra itinerante

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Guardia Sanframondi - il castelloGuardia Sanframondi - il castello

Una mostra itinerante, con alcune fotografie condivise provenienti dall'Archivio Partecipato. Un percorso nell'Italia dei riti e delle feste, nella devozione e in quei patrimoni immateriali che sembrano non occupare le prime pagine dei giornali, almeno fino a quando non assumono un valore commerciale, di cronaca o tutt’al più turistico, senza riuscire ad essere letto per quello che caratterizza il nostro paese, ovvero l'ossatura sociale, culturale, religiosa e politica sulla quale si basa il nostro presente e a quanto pare anche il nostro futuro.

La mostra fotografica è stata realizzata grazie agli occhi curiosi, artistici, spirituali di 10 fotografi, che hanno sentito la necessità di testimoniare alcuni dei momenti più importanti delle ritualità della nostra Penisola.
La lettura che ne viene fuori è un paese non raccontato, una storia che cammina sotto pelle, motivo per cui non riesce ad essere né compreso né interpretato.
Invece, guardando la mostra, costituitasi quasi spontaneamente in occasione di OP 2014, con la collaborazione fra i molti territori e nodi di questa "Rete", si intraprende un viaggio verso quel "magma" che condiziona inesorabilmente la quotidianità delle nostre vite sociali.
In mostra per il Comune di Guardia Sanframondi, alcune foto tratte dal libro “Riti Settennali di Penitenza in onore dell’Assunta”, di Enzo Mazzeo, napoletano, ingegnere per professione, fotografo per passione che in tale veste “frequenta” Guardia dal 1975 avendo seguito, vissuto, fotografato, analizzato se non studiato, i “riti settennali”. Frutto di questo interesse è oggi un libro fotografico “I riti penitenziali dell’Assunta a Guardia Sanframondi", presentato in paese durante l’estate guardiese, che, raccogliendo le immagini di sei edizioni dei “riti”, ne da una immagine che attraversa un arco temporale che ha visto la società attraversare mutamenti di rilievo un po’ in tutti i campi. Nei riti guardiesi Enzo Mazzeo, di contro, rileva e documenta attraverso le sue immagini, la loro immutabilità che viene a manifestarsi non solo del settennale invariato ripetersi di un rituale che trova le sue origini in un passato remoto, ma persino nella ripetitività dei singoli gesti con i quali gli interpreti dei “quadri” sembrano voler perpetuare una tradizione che probabilmente nessuna evoluzione socioculturale potrà mai sradicare.



Articolo di Valle Telesina / Commenti