Giudizio al Clan Pagnozzi. Clamorosa assoluzione del "boss in gonnella" Annamaria Rame

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Assolta per non aver commesso il fatto Annamaria Rame, condanna in primo grado a 12 anni di reclusione per aver diretto ed organizzato il clan Pagnozzi, dopo l'arresto del marito, Domenico Pagnozzi.

Il Clan camorrista dei Pagnozzi opera a cavallo delle province di Benevento ed Avellino, con diramazioni a S. Giovanni a Teduccio ed è recentemente stato comprovato perfinso il radicamento nella città di Roma. Dopo l'arresto del boss, la moglie era salita al comando del Clan.

La condanna a 12 anni ad Annamaria Rame era stata confermata dalla Corte di appello di Napoli, ma in cassazione le questioni giuridiche sollevate nel ricorso dell’avvocato difensore, Dario Vannetiello del Foro di Napoli, portarono i giudici della seconda sezione penale della Suprema Corte ad annullare la sentenza di condanna in quanto alcuni importanti temi tracciati dalla difesa non erano stati valutati dai giudici di merito.

Oggi il giudizio di rinvio innanzi alla Corte di appello di Napoli - seconda sezione penale - presieduta dalla dottoressa Grassi che ha visto come giudici a latere il dottor Rovida e la dottoressa Carapella. Nonostante le precedenti decisioni avevano condiviso in pieno l'impianto accusatorio e nonostante la richiesta della Procura Generale che ha insistito per la totale conferma della sentenza di condanna ad anni 12 di reclusione, il verdetto è stato completamente ribaltato ed i giudici hanno mandato assolta la signora Rame per non aver commesso il fatto.

Nella vicenda giudiziaria che si protrae dal 2012, l'a assoluzione ottenuta da chi è stata per anni ritenuta il "boss in gonnella" è l’unica registrata all’interno della intera inchiesta puntualmente condotta dalla direzione distrettuale partenopea.

Ne discende una situazione del tutto inusuale nel panorama giudiziario. Il capo clan Annamaria Rame assolta e libera, mentre rimangono detenuti, essendo stati definitivamente condannati, i semplici partecipi della associazione che, come il ritenuto boss in gonnella optarono per il rito abbreviato. Nel frattempo prosegue il processo a carico dei coimputati che optarono per il rito abbreviato e tra questi, degna di nota è la presenza dell’incensurato imprenditore Andrea Rame, rimesso in libertà grazie ad eccezioni fatte dalla difesa.
 



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