Fosse Ardeatine: 80 anni dall'eccidio nazista, cerimonia a Roma con il presidente Sergio Mattarella

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Cerimonia di commemorazione eccidio delle Fosse Ardeatine (2024)Cerimonia di commemorazione eccidio delle Fosse Ardeatine (2024)

Commemorazione al Mausoleo delle Fosse Ardeatine per le 335 vittime dell'eccidio perpetrato in risposta alla morte di 33 soldati tedeschi.

Roma - Questa mattina si è tenuta una commovente cerimonia commemorativa al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. L'evento segnava l'ottantesimo anniversario dell'atroce eccidio perpetrato dalle truppe naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Alla cerimonia ha presenziato il presidente italiano Sergio Mattarella, insieme a numerosi rappresentanti istituzionali e membri della società civile.

L'eccidio delle Fosse Ardeatine avvenne il 24 marzo 1944, quando le forze tedesche ordinarono l'esecuzione di 335 prigionieri italiani. Questo tragico episodio fu una rappresaglia per la morte di 33 soldati tedeschi, avvenuta in seguito all'esplosione di una bomba a mano lanciata da partigiani italiani contro un camion militare tedesco a Roma. In risposta, le autorità naziste decisero di giustiziare dieci prigionieri italiani per ogni soldato tedesco ucciso.

Durante la cerimonia, il presidente Mattarella ha reso omaggio alle vittime, sottolineando l'importanza di preservare la memoria storica e lottare contro ogni forma di totalitarismo e violenza. Numerose persone si sono unite alla commemorazione, portando fiori e mostrando il loro rispetto per coloro che hanno perso la vita in questo tragico evento.

L'eccidio delle Fosse Ardeatine rimane uno dei momenti più oscuri della storia italiana, un doloroso ricordo delle atrocità della guerra e della brutalità del regime nazista. La cerimonia di venerdì ha servito come momento di riflessione e di impegno a non dimenticare mai le vittime innocenti e a combattere per la pace e la giustizia in tutto il mondo.

La fake news del "si poteva evitare"

Quasi subito dopo l'eccidio è nata una leggenda, propagandata e cavalcata da certi ambienti, al fine di screditare i partigiani addossando loro le responsabilità dell'eccidio. Secondo tale vulgata, le SS avrebbero emanato un proclama invitando i responsabili a costituirsi al fine di evitare rappresaglie sui civili. 

Secondo gli storici, l'ipotesi di un comunicato delle SS invitante i responsabili dell'attacco a costituirsi per evitare la rappresaglia è stata oggetto di discussione e analisi approfondite nel corso degli anni. Tuttavia, non esiste alcuna evidenza documentale che confermi l'esistenza di un tale comunicato. Si ritiene che questa narrazione potrebbe essere stata generata nel tentativo di giustificare o attenuare l'orrore dell'eccidio, fornendo un'apparente via d'uscita per i perpetratori, come spiega chiaramente il professor Alessandro Barbero (vedi video)

Gli storici sottolineano che le rappresaglie delle truppe naziste erano caratterizzate da una brutalità estrema e da una totale mancanza di pietà, senza lasciare spazio a trattative o compromessi. Inoltre, la strategia delle SS durante la Seconda Guerra Mondiale era quella di intimidire e terrorizzare la popolazione attraverso azioni di violenza indiscriminata, con l'obiettivo di reprimere qualsiasi forma di resistenza o ribellione.

Pertanto, l'idea che i responsabili dell'attentato avrebbero potuto evitare la rappresaglia semplicemente costituendosi non sembra coerente con il modus operandi delle forze naziste dell'epoca. Al contrario, l'eccidio delle Fosse Ardeatine rappresenta un triste esempio dell'implacabile brutalità del regime nazista e della sua politica di terrore e oppressione.

In ogni caso, è importante sottolineare che questo presunto comunicato non ha avuto alcun impatto sulla decisione delle autorità naziste di compiere l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Le truppe tedesche avevano già pianificato la rappresaglia in risposta all'attentato, e il numero delle vittime era stato deciso in anticipo, indipendentemente da qualsiasi eventuale invito alla resa.

Professore Alessandro Barbero



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