Eolico nel Comune di Ponte. Il vice sindaco Caporaso: "Impianto Autorizzato"
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Caporaso: “Mi sento in dovere di dover intervenire a proposito degli ingiustificati allarmismi che sto sentendo in questi giorni".
In merito alla questione eolico, non si fa attendere la risposta di Antonello Caporaso, vicesindaco del Comune di Ponte, sentitosi chiamare in causa dalle illazioni che in questi giorni si stanno susseguendo sull’argomento.
“Mi sento in dovere di dover intervenire – spiega Caporaso – a proposito degli ingiustificati allarmismi che sto sentendo in questi giorni, relativamente alla questione eolico. Mi meraviglia, ma non tanto, l’intervento di qualche ex politico pontese, che avrebbe da ridire sull’installazione di due aerogeneratori nel territorio di Ponte al confine con Casalduni. Questo, forse dimentica che stiamo parlando di produzione di energia da fonte rinnovabile, pulita, e concettualmente diametralmente opposta dal punto di vista della deturpazione del paesaggio e dell’ambiente rispetto alle ecoballe e ai vari impianti di trattamenti di rifiuti presenti nell’area, di cui da sempre ci lamentiamo. Queste iniziative andrebbero incentivate, come succede nel resto del mondo".
Caporaso continua: “Ragionando carte alla mano, mi preme porre all’attenzione di qualche disattento, che con la Delibera di Consiglio Comunale n° 29 del 29/11/2011, è stata approvato uno schema di convenzione a favore della società E.ol per la realizzazione di una centrale eolica. Ebbene, questa convenzione non è mai stata sottoscritta dalle parti e, quindi, non è stata nemmeno mai registrata. Detto questo, sfugge ancora all’attenzione di qualcuno, che la Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 219 del 18-9-2010, a pagina 38, riporta che l’autorizzazione non può essere subordinata, né prevedere misure di compensazione in favore di Regioni e Province e che non è dovuto alcun corrispettivo monetario in favore dei Comuni. Nella stessa direzione, sembrerebbe andare anche la giurisprudenza: inviterei, infatti, a leggere la sentenza del TAR Puglia - Bari, sez. I del 24 maggio 2018 n° 737, sugli oneri economici dei proprietari degli impianti eolici nei confronti dei Comuni. Prima di parlare e sparare a zero, bisognerebbe informarsi e documentarsi, invece spesso accade il contrario, generando equivoci, cattiva e poco professionale informazione, destando dubbi in coloro che leggono, perché poi ognuno ci sguazza con commenti a dir poco ilaranti sui social e preferisco chiuderla qua".
Il vicesindaco, dunque, cerca di spiegare il fraintendimento che è nato sulla questione: “L’impianto eolico in questione, è autorizzato con Autorizzazione Unica della Regione n° 340 del 14/06/2012; si tratta di un’iniziativa privata, realizzata su suoli privati, nella quale il Comune ha espresso il proprio parere favorevole (anche se non vincolante) nel 2012 in sede di conferenza di servizi; l’amministrazione della quale faccio parte, non è entrata minimamente in merito alla questione, a dimostrazione del fatto che il tanto paventato conflitto di interessi non esiste, a differenza di quanto afferma qualche nostro ex avversario politico, è solo spazzatura politica. Il mio intervento in Consiglio Comunale è dovuto al fatto che essendo a conoscenza dei fatti, mi è sembrato opportuno poter fugare qualsiasi dubbio ai presenti, forte del fatto che io non ho nulla da nascondere. Capisco che qualcuno è evidentemente abituato a rivedere posizioni storiche pur di raggiungere un obiettivo, ma questo non è il mio caso, in quanto il tutto è stato fatto nella massima trasparenza. Chiunque vorrà chiarimenti e/o visionare gli atti, sarà accontentato".
Caporaso sembra intuire che il motivo di questo attacco sia di matrice politica: “E’ mia volontà dare luce a questa vicenda, e chiarire tutte le perplessità del caso, al fine di contrastare coloro che vogliono male a questo paese e che tentano di screditare con questi mezzucci, l’enorme lavoro amministrativo che, seppur tra mille difficoltà, stiamo portando avanti da meno di 8 mesi.” e si rivolge ai suoi detrattori “Una domanda ai tuttologi: per quale motivo la E.ol srl della quale detengo le quote dal 2007 dall’anno della sua fondazione, avrebbe dovuto iniziare a pagare dal 2015?”.