Emergenza migranti, ieri summit a Napoli. 120 in arrivo nel Sannio

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Sono 120 i migranti che nelle prossime ore approderanno nel Sannio, di cui 60 saranno accolti in una villa a Ponte delle Tavole, alle porte del capoluogo, altri 60 invece a Sant’Agata de’ Goti. Sale dunque a circa 800 il numero dei rifugiati presenti in provincia di Benevento. Ieri a Napoli, il summit al quale hanno partecipato tutti i prefetti della regione.

Il summit svoltosi ieri a Napoli tra i prefetti della regione ha visto coordinare i lavori Mario Morcone capo del Dipartimento Immigrazione al Viminale. Hanno partecipato all’incontro anche presidente e vicepresidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola, presente anche il prefetto di Benevento Paola Galeone, il sindaco del capoluogo sannita Fausto Pepe, assente il presidente della Provincia Claudio Ricci, al suo posto il capo della Polizia Provinciale, Gabriella Mongillo. Presenti anche i prefetti di Avellino, Carlo Sessa; Salerno, Antonella Scolamiero; e di Caserta, Arturo De Felice. I sindaci di Avellino, Paolo Foti; di Salerno Vincenzo Napoli (facente funzione dopo la decadenza di De Luca), per Caserta, il Commissario Prefettizio Maria Grazia Nicolò, di Napoli, Luigi De Magistris ed i presidenti di Provincia.

In un primo momento i migranti in arrivo dovevano essere 150, poi il numero è sceso di alcune unità, assestandosi a 120.  60 andranno in una villa alle porte di Benevento, località Ponte delle Tavole altri 60 invece raggiungeranno il centro caudino di Sant’Agata de’ Goti. Le strutture, saranno gestite dalla cooperativa Maleventum. Sono per lo più eritrei quelli che giungeranno ai piedi della Dormiente e sbarcati sulle coste della Sicilia nelle scorse ore.

Un’emergenza senza fine, in cui c’è bisogno della collaborazione di tutti per accogliere nel migliore dei modi chi fugge da guerre, fame e persecuzioni. Un dovere quello dell’accoglienza che Morcone ha riproposto anche durante la presentazione del XXIV Rapporto sull’Immigrazione lo scorso 18 luglio a Telese Terme.

Si è palesata inoltre l’ipotesi di sistemare i migranti anche nelle ex caserme, ma non nella Pepicelli, mentre un ulteriore collocazione potrebbe essere quella dell’ex carcere di Morcone. La ripartizione totale è più o meno equa: 1000 a Napoli, Salerno, Caserta e circa 800 a Benevento. In Campania, nei centri di accoglienza sono presenti già 7000mila migranti ed alcuni episodi di “rigetto” da parte dei sindaci si è già verificato. Nel Sannio le strutture dedite all’accoglienza sono quelle di Montesarchio, Campoli Monte Taburno, Castelvenere, Cautano, Telese Terme, Bonea, San Giorgio del Sannio, Pontelandolfo, Solopaca, Pietrelcina, Dugenta, Vitulano, Santa Croce del Sannio, Sant’Agata de’Goti, Morcone, oltre che Benevento.

Nella nota pubblicata da Palazzo della Prefettura di Piazza Plebiscito, si legge che “i vertici governativi e territoriali delle cinque provincie campane, hanno svolto una attenta analisi dei contesti di riferimento e nel contempo delle criticità che, senza intaccare il costante spirito di apertura e ospitalità dei cittadini, richiedono un'attenta riflessione laddove il degrado socio ambientale, l'alto tasso di disoccupazione e la carenza di strutture alloggiative non favoriscono il naturale processo di integrazione dei nuovi ospiti”.

Il presidente ANCI – continua la nota - ha dato la disponibilità a favorire il dialogo con i Sindaci per un più diffuso e capillare sistema di accoglienza”. Mentre, il presidente De Luca “nel riconoscere il dovere, innanzitutto morale e poi giuridico dell'accoglienza, ha assicurato, nell'immediato, l'impegno e il sostegno dell'amministrazione regionale alle scelte territoriali volte ad accrescere l'offerta di ospitalità, per dare risposta alle quotidiane esigenze di accoglienza, preannunciando, inoltre, la proposta in sede di prossima Conferenza Unificata, della modifica dei criteri di distribuzione dei migranti sul piano nazionale , al momento basata sul solo dato demografico delle regioni, che potrà essere riequilibrata con riferimento ad ulteriori parametri quali l'estensione territoriale e il reddito medio pro capite, per renderla meglio aderente e calibrata alle diverse realtà del Paese”.

Michele Palmieri



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