CNA: arriva la fusione tra Napoli, Caserta e Benevento: Oliviero presidente

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La sede di Benevento della CNA al Viale Mellusi resta operativa al 100%. Si aprono nuove prospettive per quanto riguarda il commercio e la promozione territoriale.

Sono 18.484 gli iscritti alla nuova CNA Napoli-Caserta-Benevento che ha mosso ufficialmente i primi passi giovedì 20 luglio, con l'assemblea a Villa Doria D'Angri, a Napoli. Il nuovo soggetto, nato dalle fusioni delle tre CNA provinciali della Campania, diventa così la sesta confederazione territoriale più grande d'Italia per numero di iscritti, dopo le CNA di Modena, Bologna, Roma, Firenze e Reggio Emilia.

L'assemblea, primo passo verso la costituzione di una CNA Campania, composta dai 75 delegati delle tre ex rappresentanze locali, ha ratificato l'accordo di fusione eleggendo Giuseppe Oliviero, già a capo della CNA di Napoli, come nuovo presidente della Cna Napoli-Caserta-Benevento, mentre Francesco Geremia, ex numero uno della CNA Caserta, in veste di nuovo segretario. La CNA Napoli-Caserta-Benevento avrà sede a Napoli, in Corso Umberto, ma manterrà anche le sedi locali per continuare ad essere vicina a imprese, artigiani e cittadini iscritti. Per la CNA Benevento si aprono nuovi, interessanti, scenari: la sede di Viale Mellusi resta operativa al 100%, con nuove stimolanti sfide che si aprono per sul commercio e sulla promozione territoriale.

Alla prima assemblea è intervenuto anche il presidente nazionale della Confederazione Nazionale Artigianato, Daniele Vaccarino, che ha sottolineato come "i sistemi associativi devono avviare una profonda trasformazione per essere vicini alle imprese e al passo coi tempi. CNA l’ha voluto fare da tempo, l’ha avviata e oggi cominciano a vedersi migliori risultati. Qui a Napoli l'integrazione fra le tre sedi è un segno evidente che si va verso il superamento di vecchi confini. L'Italia è il Paese degli 8mila campanili ma così non si vince la concorrenza coi mercati mondiali".

"Oggi teniamo la prima assemblea - spiega Oliviero - del nuovo soggetto costituito da tre associazioni territoriali e che rappresentano l'80% della popolazione della Campania, il 60% dei Comuni e l'80% delle imprese associate. Non c’era alternativa alla sburocratizzazione di procedure in un’organizzazione che non poteva più vivere tenendo in piedi tre organismi ed altrettanti gruppi dirigenti: dobbiamo stare al passo e non ragionare in termini rappresentanza locale". Oliviero ha ricordato come la nascita della CNA regionale della Campania, che comprenda quindi anche Salerno e Avellino, "resta - ha detto - l'obiettivo principale. Noi abbiamo fatto un'operazione che è durata anni, puntando a coinvolgere tutti e infatti nonostante le differenze di iscritti, Napoli, Caserta e Benevento costituiranno gruppi dirigenti paritari per coinvolgere Salerno e Avellino. Siamo orgogliosi per il risultato conseguito - ha chiosato il neopresidente - la Campania è la prima regione de sud a fare quest’operazione di accorpamento e Napoli è la prima grande area metropolitana d’Italia a rinunciare alla propria egemonia mettendosi a disposizione di un progetto più ampio. Con questa operazione entriamo nella top ten delle principali organizzazioni CNA nazionali, non era mai successo nel Mezzogiorno".

Presenti al debutto della neonata confederazione, anche l'assessore regionale alle attività produttive Amedeo Lepore e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: proprio quest'ultimo ha sottolineato come "Napoli ha lanciato una sfida importante su Bagnoli, sulle Vele di Scampia e notiamo un atteggiamento diverso nei nostri confronti. Stiamo raggiungendo obiettivi strategici, che creeranno posti di lavoro e indotto per l'economia, difendendo i territori e anche un rapporto costruttivo e trasparente tra pubblico e privato".



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