Diga di Campolattaro, insediato il Tavolo tecnico
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Sono state gettate le basi per una svolta epocale nella pluridecennale vicenda della diga di Campolattaro sul fiume Tammaro.
Si è insediato ieri mattina presso la sede della Provincia di Benevento, il Tavolo tecnico, frutto di una intesa istituzionale tra la Provincia di Benevento e la Società Acqua Campania, concessionaria della Regione, con il compito di condividere le linee guida di fattibilità tecnico-economica dell’utilizzo della risorse idriche offerte dalla diga di Campolattaro sul fiume Tammaro.
Obiettivo del Tavolo sono, dunque, le linee guida di fattibilità tecnico-economico per l’uso delle acque dello sbarramento realizzato nell’Alto Tammaro, da destinare, grazie alla galleria di derivazione, al potabilizzatore e ai sistemi di adduzione alle reti, finalmente ad usi plurimi della fondamentale risorsa assicurata dal fiume e cioè: civili, irrigui ed industriali, garantendo anche nei mesi estivi, caratterizzati dalla siccità, il minimo deflusso vitale nello stesso fiume Tammaro che, pochi chilometri più a valle, confluisce nel Calore.
Alla riunione, svoltasi presso la Rocca dei Rettori, alla presenza del presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, hanno partecipato: il coordinatore del Tavolo, l’on. Costantino Boffa; i componenti designati da Acqua Campania: l’ing. Giuseppe Vacca, il dott. Giuseppe Merlino, unitamente al Direttore dell’Area Tecnica ing. Gianluca Salvia; quelli designati dalla Provincia: l’ing. Angelo Cassetta e il dott. Renato Parente.
Al centro dei lavori è l'opera pubblica più importante in materia di risorse idriche ed acquedottistiche in Campania degli ultimi decenni: un'opera strategica, dunque, da inquadrare nella programmazione nazionale ed europea, perché interviene a risolvere il deficit idrico non solo del beneventano ma della Campania. Le opere a farsi porteranno nella rete idrica regionale e locale 2.800 litri di acqua al secondo, capaci di dare una risposta concreta al fabbisogno della popolazione, rispondendo alle criticità attuali che, purtroppo, appaiono destinate a crescere ulteriormente nel medio periodo. Ne trarranno vantaggio la Campania che potrà contare in un importante apporto al fabbisogno idropotabile e ne trarranno vantaggio i Comuni del Sannio che non dovranno più patire nei mesi estivi le ricorrenti crisi di apporti idrici. In sostanza verranno soddisfatte le indicazioni stabilite nel Piano Regolatore generali degli Acquedotti campani.
Il Tavolo tecnico si è dato delle scadenze temporali per il proprio lavoro ed ha concordato sulle seguenti linee di azione: si punterà innanzitutto nella piena condivisione con il territorio, coinvolgendo le Istituzioni e le Associazioni, peraltro in continuità ed in coerenza con le direttrici strategiche e programmatiche individuate dall'Autorità del Distretto Idrografico Appennino Meridionale.
Il metodo di lavoro del Tavolo sarà quello già sperimentato con successo per un’altra fondamentale opera pubblica, l’Alta Capacità ferroviaria Napoli-Bari, che ha visto l’on. Boffa, nella sua qualità di Consigliere del Presidente della Regione Campania, svolgere un ruolo di raccordo e di coordinamento con i 35 Comuni interessati al tracciato e che ha determinato l’approvazione ed il voto positivo in tutte le Conferenza di servizio indette allo scopo.
Il presidente Di Maria ha voluto assicurare che la sua Amministrazione intende collaborare con tutto l'impegno possibile con il Tavolo di lavoro avendone peraltro caldeggiato la istituzione. Di Maria ha sottolineato che lui intende svolgere il compito strategico che è stato delineato stamani con il metodo di lavoro che ha già ottenuto riscontro positivo per altre esperienze anche di un recente passato: massimo rispetto delle sinergie istituzionali e massima condivisioni per tutte le attività. “Con oggi - ha concluso Di Maria - diamo il calcio di inizio di una partita importantissima per tutta la Campania che per troppi anni è rimasta in sospeso. Lavoreremo con dedizione per cogliere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati e che ci vengono chiesti dal territorio”.