Conclusa l'VIII Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri promossa da Federarchitetti

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Lavoro e sicurezza sui cantieriLavoro e sicurezza sui cantieri

Sicurezza in Evoluzione è stato il tema della “VIII Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri" promosso da Federarchitetti.

Una riflessione sul dinamismo tecnologico dei materiali e della loro applicazione con ripercussioni sulle nuove procedure atte a garantire la sicurezza delle maestranze edili, questo il focus dell'Ottava Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri  con il tema "Sicurezza in Evoluzione". L'evento di Benevento si è svolto ieri 24 marzo dalle ore 9,00 alle ore 19,00 presso il complesso del Centro La Pace a Contrada Monte delle Guardie. Ha fatto gli onori di casa, l'architetto Maria Rosaria Guarino, presidente provinciale di Federarchitetti Benevento.

Nel convegno della sessione mattutina sono intervenuti l’architetto Nazzareno Iarrusso Presidente Nazionale Federarchitetti, Giuseppe Ricci Presidente ANMIL Benevento, il dottor Tommazo Zerella Direttore Responsabile ‐ ASL BN1, La dottoressa Anna Villanova Responsabile sede INAIL di Benevento, l'architetto Mario Ferraro Presidente ANCE Benevento, Rosita Galdieri Segretario CGIL Benevento, Fioravante Bosco Segretario UIL Benevento. Mentre la sessione pomeridiana ha visto gli interventi dell’ingegner Giacomo Pucillo, Ingegnere Dirigente ‐ ASL BN1, sull’attuazione del Dlgs 81/08 che regola la materia.

Alla base dell'evento la necessità della cultura della sicurezza, sostenuta e condivisa non soltanto dagli addetti ai lavori, ma dall’intera collettività, stante il perdurare del fenomeno delle “morti bianche” sui luoghi di lavoro e, in particolar modo, sui cantieri edili, tant’è che quest’anno lo slogan era “Sicurezza in evoluzione”, ovvero quello di effettuare una riflessione sul dinamismo tecnologico dei materiali e della loro applicazione con ripercussioni sulle nuove procedure atte a garantire la sicurezza delle maestranze edili.

Fioravante Bosco, ha sottolineato come, “pur essendo trascorsi 23 anni dalla prima norma sulla sicurezza (il decreto legislativo n. 626 è del 1994), si continui a parlare di morti bianche nell’ambito dei cantieri di lavoro. L’Italia ha 30.000 stazioni appaltanti pubbliche, troppe: ne basterebbero un centinaio e si eviterebbero tante sacche di corruzione che scaturiscono proprio dalla gestione allegra degli appalti. Nonostante gli interventi della Magistratura e dell’Anac non siamo ancora riusciti a debellare la corruzione, la quale drena risorse importanti che molte volte vengono compensate coi tagli sulla voce relativa alla sicurezza. Informazione ai lavoratori, formazione di tutte le maestranze e uso obbligatorio dei dispositivi di sicurezza individuali sono i punti salienti sui quali insistere, ma vi è bisogno di una cultura ad hoc che parta dal rispetto delle norme imperative in tale campo e dal senso civico di ogni cittadino. La nuova normativa sugli appalti ci ha fatto fare importanti passi in avanti, ma i rischi continuano ad arrivare ancora dai subappalti. Gli addetti ai lavori devono ricordarsi che vi è un dovere supremo a tutelare l’incolumità delle maestranze, a contrastare il lavoro nero, a tenere ordinato il cantiere e a dare il giusto valore ai coordinatori della sicurezza, ai responsabili del servizio di protezione e a rispettare i piani di sicurezza. Una mano decisiva potrà venire dai nuovi Ispettorati Territoriali del Lavoro che dal 1° gennaio 2017 hanno accorpato i servizi di ispezione di Inps, Inail e Dtl”. 



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