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06/09/2013 :: 12:6:56

'Episcopio occupato', il sindaco: 'Nessuno sgombero ma lasciate casa, così non vi possiamo aiutare'


Casa: occupazione abusive (foto di archivio)
Casa: occupazione abusive (foto di archivio)

“Il Comune di Benevento non è mai stato favorevole ad uno sgombero coatto dei manifestanti di via Episcopio, per diverse ragioni. Tra le altre, l’assenza di uno screening delle esigenze reali dei manifestanti, oltre alla presenza di minori coinvolti nella vicenda. Il Municipio cittadino, attraverso il lavoro di tante persone, sta provando ad evitare ogni epilogo cruento.  D’altra parte, proprio la presenza di minori nello stabile privato ha suggerito, fino ad ora, ai rappresentanti dell’autorità giudiziaria e delle forze di polizia, la massima cautela per favorire soluzioni alternative che scongiurino rischi anche solo ipotetici per i più piccoli. Ma su questa linea di cautela devono arrestarsi anche le manifestazioni, legittime quanto si vuole, degli occupanti”. Così il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, che è intervenuto sulla vicenda relativa all’occupazione di un appartamento privato da parte di oltre dieci famiglie rimaste senza casa o a rischio sfratto. Nessuna ipotesi di sgombero, dunque, ribadita dal primo cittadino che, però, ha voluto puntualizzare alcuni passaggi della vicenda, come quello del “niet”, da parte degli occupanti, alle assistenti sociali che ieri intendevano verificare lo stato dei minori: “Non aver consentito alle assitenti sociali comunali l’accesso non è tollerabile - ha puntualizzato Pepe - non siamo alla presenza di uno sgarbo al sindaco o al Comune, non si tratta dell’ennesima offesa o minaccia al sottoscritto, qui siamo di fronte alla negazione di un diritto. Mentre si fa sempre più difficile per le istituzioni, ridotte dai tagli e dalla crisi, il compito di assicurare i servizi ai cittadini, la comunità di Benevento non potrà assistere a lungo alla negazione di un fondamento, come la tutela dei minori, che ancora tiene insieme il nostro vivere civile.  Senza acqua corrente e senza energia elettrica non è possibile continuare a perder tempo. Io, tra gli altri, ho il dovere di non permetterlo. Non lo si può consentire, sarebbe gravissimo, soprattutto di fronte all’esistenza di alternative concrete come quelle prospettate anche in Prefettura”. Poi il sindaco ha rilanciato la sua proposta, già rigettata dagli occupanti: “Il Comune è pronto ad ospitare i nuclei familiari utilizzando le strutture pubbliche disponibili nell’emergenza, al fine di garantire l’assistenza ai singoli e le attività del gruppo di manifestanti”. Poi una precisazione: “Il Comune, prima richiamato alla trattativa e poi dileggiato per il suo interessamento, non si muove e non si muoverà sulla scorta delle pressioni, è bene ribadirlo: tutelare una comunità, difendere le numerose emergenze che in un territorio come il nostro spesso restano invisibili, assicurare il massimo impegno proprio per le fasce sociali più deboli, vuol dire innanzitutto fissare regole valide per tutti. Le regole tutelano i più deboli, la prevaricazione e la forza favoriscono i facinorosi e i più forti. Una moltitudine variegata di situazioni difficili ed a rischio quotidianamente varca la soglia del Comune in cerca di tutela ed assistenza. Nei confronti di quella moltitudine c’è il dovere di rintracciare soluzioni di ampio respiro, prevenire le crisi per scongiurare la desertificazione, economica ma anche culturale e sociale di questo territorio. Non è un caso se in una delle irruzioni fatte presso il Comune di Benevento, i manifestanti hanno avuto la possibilità di vedere l’impegno assicurato ai progetti di housing sociale: apprezzabili o meno, uno dei pochi mezzi che la legge affida ai Comuni per la costruzione di nuove case, che sempre attraverso l’investimento di risorse dei privati, prevede importanti quote di alloggi assegnate a canone sociale. Attualmente sono 138 i nuclei familiari ospitati in alloggi a canone sociale: pochi rispetto alla domanda, ma comunque un risultato da cui non si può prescindere prima di affrontare la questione ‘disagio abitativo”. Pepe ha così concluso il suo intervento: “Offro ai manifestanti - ha chiosato - la possibilità di coadiuvare concretamente, ogni giorno, la supervisione dei progetti di edilizia residenziale o delle numerose altre iniziative che sulla questione abitativa il Comune di Benevento sta predisponendo. Ma i manifestanti lascino lo stabile privato: lì dentro il Comune non può difenderli! Facciano immediatamente uscire i minori da lì, perché il Comune ha il dovere di assisterli ovunque siano, e lo farà! Spero che il mio appello possa esser accolto soprattutto da chi, pur protagonista di questa protesta, non è di certo colpito dal bisogno e quindi, con maggiore facilità, può comprendere le gravissime ripercussioni a cui si stanno sottoponendo i minori e i loro genitori”.

EPISCOPIO OCCUPATO, LA PROTESTA CONTINUA E BUSSANO ALLA PORTA ALTRE FAMIGLIE
Nessuna intenzione a liberare lo stabile, già rigettata la proposta del sindaco di accettare alloggi alternativi presso strutture pubbliche. Nessuna struttura pubblica insomma, l'unica via per lasciare lo stabile è quella di avere in cambio un'altra casa. Altra proposta ben accetta dagli occupanti, quella di avere da Palazzo Mosti la concessione per il fitto della casa: ipotesi ritenuta impossibile dal Comune di Benevento mentre spunta fuori una questione relativa ad un contenzioso tra ente e proprietari del palazzo, tutta ancora da confermare. Dunque, il Movimento di Lotta per la Casa, che è al supporto delle famiglie attualmente presenti nello stabile privato di via Episcopio, continuano nell'occupazione. Ultimamente, anzi, anche altre famiglie beneventane a rischio sfratto si sono avvicinate allo stabile, mentre continuano ad arrivare aiuti alimentari e non, da parte di cittadini beneventani, alle famiglie. Per quanto riguarda l'episodio di ieri, con due assitenti sociali che non hanno avuto accesso al piano occupato (il loro obiettivo era quello di visitare i minori presenti) c'è stata una discussione dai toni bassi con alcuni attivisti che hanno spiegato che i bimbi stavano bene, meglio di prima, e non avevamo bisogno di nessuna visita.

G.V.



Ultima modifica 06/09/2013 alle ore 12:17

@alberto rossi. Lo sò che "il bello della Democrazia" è che lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo è sancito per Legge: è per questo che la democrazia è una m.... Se pensa che la proprietà è sua, e chi la pensa diversamente deve andarsene "dal paese", le consiglio di guardarsi bene attorno. Le contraddizioni sociali aumentano sempre più, la disoccupazione monta, e anche l'inflazione; i ricchi sono sempre di meno e sempre più ricchi e i poveri sono sempre di più e sempre più poveri... Sono convinto che presto sono proprio quelli a cui lei si ispira (i ricchi) in quanto a modello sociale che saranno costretti ad andarsene... mi riferisco a quelli a cui si ispira, perchè sono convinto che lei in realtà non faccia parte nient'altro che di quella becera classe media sull'orlo della povertà, che quando la banca di turno si sarà presa tutto, senza batter ciglio sarà il primo a gridare (ed agire!) contro la proprietà. E non si preoccupi, quando sarà da questa parte della barricata, io non le rinfaccerò neppure la cosa. Lo sò che è difficile sbarazzarsi di tutta la monnezza con cui quotidianamente ci hanno foraggiato fin da bambini... Errico   Malatesta -  - 
Errico Malatesta della "propria proprietà" ognuno fa quel che vuole.... Ognuno è libero di lasciare la "propria proprietà" ai preti o distruggerla, questo è il bello della democrazia.. La proprietà è mia, bene faccio ciò che voglio... Ogni casa vuota deve essere occupata???? Se la pensa così le consiglio di lasciare il nostro paese..... alberto   rossi -  - 
Sign. Marcello, mettiamo conto che sul serio lei si sia costruito la casa da solo con i tanti sacrifici decantati; mettiamo che non abbia moglie e figli; e mettiamo (ma questa non è un'ipotesi) che lei prima o poi schiatti, come d'altronde hanno l'abitudine a fare un pò tutti gli esseri umani. Ecco, di tutti questi sacrifici che lei ha fatto cosa secondo lei dovrebbe restare!? Una casa vuota ed abbandonata che prima o poi cadrà su se stessa? E mettiamo anche che lei abbia dei figli, ma che siano (come mi pare di aver capito abbiano l'abitudine ad essere i "giovani d'oggi"), come lei definisce gli occupanti di via Episcopio, scansafatiche che si nascondono dietro la "scusa" della disoccupazione e della crisi, che diritto avrebbero questi di godere di un bene prodotto dalla sua fatica senza meritarlo!? Solo per diritto di sangue? e allora il principio del "merito" che pervade il suo commento dovrebbe andarsi a far benedire? La proprietaria dell'immobile occupato è una riccona, per di più anche parecchio attempata. Cosa dovrebbe mai farsene di un palazzone immenso, vuoto da decenni, lei che sta in una casa di cura a S. Giorgio!? Lasciarlo in eredità ai preti dirimpettai che affitterebbero ogni appartamento a 1000 euro l'uno!? Ogni casa vuota DEVE essere occupata... poi possiamo parlare (e non certo con sindaci e prefetti...)! Errico   Malatesta -  - 
la solita guerra tra poveri....vorrei dire al signor Marcello che i tempi sono cambiati oggi farsi una casa e impossibile...se non si ha uno stipendio bello corposo il mutuo non te lo concede nessuno devi solo sperare di avere qualche proprietà che ti hanno lasciato i genitori altrimenti la casa te la sogni...questa e gente che campa alla gioranta (no nulla facenti) e anche loro hanno diritto a una casa...la colpa e dello stato a mio avviso che favorisce sempre di piu i ricchi e mette sempre di piu in ginocchio la povera gente....io appoggio a pieno questa gente fanno bene a protestare per far valere i loro diritti e giusto che combattono per avere qualcosa...... alla fine puo darsi che non si troveranno nulla ma almeno ci hanno provato con tutte le loro forze sannita   bn -  - 
PER IL SIGNOR MARCELLO:scusi ma le i dove vive!!! premesso che non condivido affatto l'occupazione delle case, vorrei risponderle pero' che oggi i tempi sono cambiati. oggi bisogna lavorare solo per sopravvivere. la casa puo' farsela solo chi e' ricco di famiglia, non certamente un operaio dotato di buona volonta' come forse lo e' stato lei. siamo nel 2013 purtroppo non negli anni 60! concetto   D. -  - 
la casa se la volete ve la fate, cosi come ho fatto io 20 anni in svizzera a lavorare 14 ore al giorno compresa la domenica, e arrivato in Italia me la sono fatta con le mie mani ,cemento impastato con il sudore.....bello occcupare ,e nascondersi dietro il fatto di essere disoccupati ,nullatenenti, ecc cc, andate a lavorare all'estero e costruitevi la casa non pretendetela dagli altri comune compreso marcelli   dell.oste -  - 

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