CGIL: "Alibi emergenza non regge piu' dopo mesi: garantire un vivere quotidiano dignitoso agli immigrati"
18:21:8 3425Grande soddisfazione da parte della CGIL di Benevento per il lavoro portato avanti dalla Procura della Repubblica di Benevento che, in questi gironi, sta sequestrando alcuni fatiscenti centri di accoglienza di migranti.
"Era il 2016, quando sollevammo il problema della gestione dei centri di accoglienza e quello che si consumava all’interno di essi, in piena solitudine, portando la questione alla ribalta nazionale", dichiara in una nota alla stampa la segretaria provinciale della CGIL Rosita Galdiero che aggiunge "Le nostre denunce alla Prefettura di Benevento non ebbero riscontro, quindi ci rivolgemmo alla magistratura".
La gestione dei migranti, per la CGIL, pecca fortemente sotto più punti di vista che la Galdiero elenca puntigliosamente. "Con la nostra azione" - aggiunge infatti - "abbiamo posto con forza iI problema dei migranti allocati nelle nostre terre: non vi sono mediatori culturali che insegnino loro la lingua Italiana, in modo da poter consentire una integrazione reale ed effettiva con la comunità locale; non viene consegnato il vestiario per poter far fronte alle varie stagioni che si susseguono; non tutti percepiscono il poket money; strutture super affollate, come quella della Madonna della salute, dove solo a seguito della nostra visita e della nostra denuncia, la Prefettura ha disposto lo spostamento di 50 rifugiati".
Ma anche le strutture oggetto d’attenzione della Procura, per la CGIL non sarebbero in regola con il rispetto minimo delle norme igienico-sanitarie: "pozzi dove scaricano le grondaie, la cui acqua viene utilizzata come acqua potabile, da bere e per lavarsi; camere da letto super affollate, con 10 postazioni ciascuna; assenza di acqua calda per le docce; mancato riscaldamento (abbiamo notato che in alcune strutture è installato, ma non è messo in funzione); pulizie non garantite, nemmeno quelle minime; 2 bagni per 37 immigrati (struttura di Tocco Caudio), 2 bagni per 80 persone (struttura Madonna della Salute; prima dell’intervento da noi sollecitato erano 120 ospiti per 2 bagni)".
"Ci è chiaro che queste situazioni vengono gestite in uno stato di emergenza" - aggiunge il segretario - "ma, dopo qualche mese, dovremmo essere in grado di fornire a questi uomini e a queste donne un vivere quotidiano dignitoso, sapendo il grado di sofferenza e di disperazione che li ha costretti ad intraprendere il viaggio della speranza, su barconi fatiscenti. Oggi possiamo dire che la giustizia sta facendo il suo corso, che per la nostra città e la nostra Provincia vengono scritte nuove pagine di storia, diverse, fatte di dignità, umanità, tutele, recupero, speranza".
L'auspicio finale della CGIL è che dopo l’intervento della Procura, vi sia la convocazione di un tavolo presso la Prefettura, che il sindacato ha più volte sollecitato, dove insieme alle forze sociali ed ai Sindaci dei Comuni "si possa concordare un diverso modello di accoglienza e di integrazione, visto il fallimento del precedente".