Caso Mensa: archiviata l'indagine per diffamazione contro Altrabenevento e Corriere della Sera
18:31:28 4799Mensa scolastia, chiusa l'indangine della Procura della Repubblica sulla video inchiesta del Corriere della Sera.
Non hanno commesso alcun reato, Gabriele Corona di Altrabenevento, il giornalista Antonio Crispino e gli altri cinque indagati per Il servizio video del Corriere della Sera "Qui vengono confezionati pasti per i bambini tra vermi e zolfo".
La video inchiesta fu pubblicata Il 25 marzo del 2015 sul sito del Corriere della Sera la video inchiesta sulla gestione del servizio di mensa scolastica di Benevento all'epoca affidato dal Comune alla ditta Ristorò.
L'amministratore della società Maria Rosaria Favino, la direttrice della mensa Rossana Porcelli e i soci Gianluigi Barretta e Aditrice Barretta, hanno presentato diverse denunce contro l'autore del servizio, il giornalista Antonio Crispino, il presidente di Altrabenevento Gabriele Corona, la sindacalista della CGL, Rosita Galdiero e quattro operai per le dichiarazioni rilasciate.
Il 25 gennaio 2017, il sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, la dottoressa Miriam Lapalorcia, ha proposto al GIP, l'archiviazione del procedimento penale non ravvisando reati a carico degli indagati con queste motivazioni:
- per il reato previsto dall'art. 595 C.P.- Diffamazione "è vero che Corona Gabriele ha avviato, in qualità di rappresentante dell’associazione Altra Benevento, una campagna mediatica volta a far emergere l’attività illecita posta in essere dalla Ristorò, società che gestiva le mense scolastiche del Comune di Benevento; è vero che Crispino Antonio ha pubblicato sulla testata online Corriere.it un servizio inchiesta sugli stessi fatti; è vero che gli altri indagati sono intervenuti, nel caso mediatico, con personali dichiarazioni, ma si rileva che i fatti raccontati, ovvero, la preparazione dei pasti in condizioni igieniche non a norma ….. assumono una rilevanza sociale talmente ampia da rientrare, in generale, nella scriminante del diritto di cronaca. … Nel caso in esame tale diritto appare sostanzialmente esercitato in modo corretto….. né l'articolo di Crispino, né i fatti raccontati e dimostrati da Corona, né le dichiarazioni degli altri indagati sfociano mai in un attacco personale e gratuito nei confronti dei querelanti ma risultano improntati a serena obiettività e correttezza; dalla lettura degli atti emerge una sostanziale coincidenza tra quanto affermato e quanto dimostrato con foto e video, atteso comunque che si tratta di fatti oggetto di altri procedimenti. Vi è pertanto sostanziale concordanza tra i fatti accaduti e la loro rappresentazione.
- per il reato di cui all'articolo 368 c.p. - calunnia " l’attività di Corona e Crispino ha dato origine, esclusivamente, a controlli necessari circa la Ristorò senza alcun elemento da cui desumere la falsità dei fatti denunciati:
- per il reato di cui all’art. 610 c.p.- Violenza Privata: "non vi è alcun elemento da cui desumere la violenza utilizzata (da Corona e Crispino per l'accesso alle sedi della Ristorò e Ristogel) da cui desumere la violenza utilizzata anche perché l'ingresso era accessibile dall'esterno da chiunque".
Contro la richiesta di archiviazione hanno presentato opposizione i denuncianti assistiti dall'avvocato Marcello D'Auria, ma il Giudice per le Indagini Preliminari, la dottoressa Loredana Camerlengo, a seguito della discussione in camera di consiglio del 8 settembre, ha decretato l'archiviazione del procedimento penale per tutti gli indagati, non ravvisando alcuna ipotesi di reato.
Gabriele Corona e due lavoratrici della mensa che hanno denunciato per prime la gestione di quel servizio, sono stati assistiti dall'avv. Nunzio Gagliotti.