Caso mensa. Altrabenevento denuncia: "Pericolo amianto al centro di cottura"
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Accertata a marzo 2015 la dispersione di fibre di amianto davanti alle cucine della mensa scolastica. Altrabenevento chiede la sospensione del servizio.
Si è tenuta stamani la conferenza stampa di Altrabenevento sulla questione mensa. Location dell'incontro con la stampa la Via Traiana, che collegava Benevento a Brindisi e che costeggia l’attuale struttura della Ristorò, struttura utilizzata oggi dalla Quadrelle 2001 che ha preso in gestione il centro cottura a seguito della cessione del ramo d'azienda da parte della prima.
Nella zona industriale di Ponte Valentino a parlare è stato Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento, accompagnato da Sandra Sandrucci, legale della stessa associazione, che ha esplicato i nuovi punti dell’infinita questione mensa. Presenti anche alcuni genitori degli alunni del Comitato "San Filippo".
La prima questione affrontata è stata quella inerente al tetto del capannone, attualmente utilizzato dalla Quadrelle 2001. “Si sapeva da marzo scorso – ha affermato Corona – che nel tetto del centro di cottura della mensa scolastica c’è l’amianto. La struttura non è integra ed infatti le fibre sono state trovate anche davanti all’ingresso delle cucine”.
Le parole di Corona fanno da corollario ad un dossier che lui stesso ha consegnato ai giornalisti, nel quale è contenuta una copia degli esami, effettuati a marzo 2015 da un laboratorio privato incaricato dalla società della famiglia Barretta – Porcelli, dai quali risultava la dispersione di fibre di amianto: 3 fibre per litro.
“Nessuno è stato mai avvisato del pericolo, né i lavoratori, né gli utenti del servizio. Il dubbio fondato – continua Corona – che il tetto contenesse amianto era stato già espresso il 16 gennaio 2015 dall’Asl che il 22 luglio scorso ha scritto all’Arpac per sollecitare gli accertamenti. È incredibile che le autorità preposte sanno da oltre un anno della presenza di amianto e non hanno fatto niente per evitare che i dipendenti e gli utenti fossero esposti a rischio”.
Nel corso della conferenza stampa Altrabenevento ha mostrato ai giornalisti anche l’area confinante con le cucine, utilizzata fino al 2005 per la produzione di fitofarmaci da zolfo. Secondo quanto raccontato da Corona, il minerale è rimasto ammucchiato alle intemperie, tra rifiuti vari per anni per essere poi rimosso solo a gennaio 2015 a seguito delle denunce di Altrabenevento.