Capitale della Cultura addio, Confcommercio: "Picucci corresponsabile, faccia come Ventura"

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Santa Sofia 2015Santa Sofia 2015

"La nostra Città non c’è l’ha fatta!! Non siamo tra le dieci finaliste per concorrere al tiolo di Capitale della Cultura 2020", dichiara sconsolatamente Confcommercio. 

Durissimo il commento dell'associazione di categoria dei commercianti che in una nota esterna tutto il proprio disappunto. "Noi insieme ai nostri associati e unitamente a tanti concittadini siamo arrabbiati molto arrabbiati! Non delusi e non rassegnati, ma arrabbiati e consapevoli che non poteva andare diversamente". 

Confcommercio sottolinea che per l’assegnazione del titolo, tecnicamente, Benevento ha tutti i requisiti richiesti: un Centro Storico architettonicamente ben conservato, Storia, bellezze artistiche, un invidiabile museo, il tutto corredato dal riconoscimento Unesco e dalla naturale bellezza del territorio che costeggia la città.

L'associazione sostiene che le attività ricettive cittadine - alberghi, hotel, bed e breakfast, agriturismi e ristoranti - hanno raggiunto uno standard qualitativo medio, molto elevato ed aggiunge che tantissime eccellenze agro alimentari quali ad esempio i vini, i salumi, i formaggi, la frutta, l’olio e le carni rappresentano con orgoglio il made in Sannio nel mondo. Allora cosa è mancato per essere competitivi? "Semplice - è la risposta di Confcommercio - molto semplicemente la 'programmazione' e la competenza. Lo gridiamo al vento da anni. Avevamo proposto ad esempio: di istituire un check-point a Piazza Cardinal Pacca a titolo gratuito per tutti i pullman extra-provinciali, potenziare in loco i servizi alla persona, istituire uno sportello informativo aperto anche nei giorni festivi, opuscoli informativi, un’ app dedicata, veicolare e pubblicizzare fuori dalle porte cittadine le nostre bellezze e le nostre eccellenze organizzare eventi di richiamo di interesse extra regionale".

Ci va giù durissima Confcommercio, sulla qualità dell'offerta attrattiva messa in campo dall'amministrazione: "Senza voler essere ripetitivi possiamo mai immaginare che la “rete”, comunemente usata da noi imprenditori per delimitare i pollai, possa essere componente di luminarie Natalizie attrattive? Quattro palchetti, anche se occupati da artisti di successo dal tramonto in poi, possono mai fungere da volano promozionale territoriale? Di tecnicamente valido il nulla! Nessuna progettualità programmatica. Tutto legato al momentaneo mordi e fuggi".

"La rabbia si accentua perché a supporto di queste iniziative sono stati investite ingenti risorse - continua ancora Confcommercio che a proposito del rammarico manifestato dall’assessore alla cultura Picucci affonda: "E' il titolare della delega e di certo corresponsabile. Proviamo a paragonare le performance dell’amministrazione comunale con uno sport a lui molto caro: il calcio. La nostra mancata qualificazione alla fase finale per l’assegnazione al titolo Città di Cultura possiamo equipararla alla debacle della nostra Nazionale di calcio. Gli schemi e le scelte del nostro ex CT cosa avevano di differente dai nostri palchetti e dalla nostra rete per pollai?  A fronte di scelte scellerate il buon Ventura, aiutato ed incoraggiato, rassegnò le giuste e dovute dimissioni dall’incarico...".



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