Avellino. Stipendi gonfiati al Comune di Atripalda: sospesi tre dipendenti

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Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Avellino, nella mattinata di oggi 15 gennaio, hanno dato esecuzione ai provvedimenti della misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di 3 dipendenti del Comune di Atripalda.

I tre dipendenti pubblici sono ritenuti responsabili di aver posto in essere, in concorso tra loro, un’attività illecita consistente nell’inserire nel sistema informatico del comune voci dello stipendio non dovute in relazione ai livelli retributivi previsti per le qualifiche rivestite. Di conseguenza i mandati di pagamento recavano importi maggiorati che venivano inoltrati alla tesoreria comunale la quale procedeva all’accredito dello stipendio.

Le indagini che hanno permesso di accertare le responsabilità dei tre impiegati comunali, sono partite alla fine del mese di febbraio 2015, a seguito di una denuncia del sindaco del Comune di Atripalda e di altri dipendenti che evidenziarono presunte anomalie nel sistema informatico di contabilizzazione degli stipendi comunali.

Nel corso dell’attività investigativa sono emersi inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei tre dipendenti.  Questi, avvalendosi di specifiche conoscenze informatiche, si erano appropriati a più riprese di somme di denaro che venivano contabilizzate sulle rispettive buste paga. Lo stratagemma usato consisteva nell’inserirsi all’interno del sistema, agevolati anche dalla loro funzione dirigenziale in seno al Comune, ritoccare a proprio vantaggio gli stipendi, inserendo voci non corrispondenti all’effettiva attività prestata, formare dei mandati di pagamento falsati in modo da scongiurare il controllo ed inviare tali emolumenti “taroccati” alla Tesoreria Comunale, che emetteva i pagamenti degli stipendi.

In alcuni casi l’attività d’indagine ha permesso di individuare che le buste paga “lievitate” venivano utilizzate dagli indagati per accedere a benefici di credito per la cessione del quinto dello stipendio presso alcune società di finanziamento; tutto ciò avveniva anche creando documentazione falsata a firma degli indagati seppur non competenti all’inoltro di queste istanze.  Pertanto i provvedimenti sono stati notificati agli indagati, alle banche ed agli altri istituti di credito dove risultavano conti correnti ed altre disponibilità finanziarie riconducibili ai tre indagati.

L’indagine portata a termine dagli investigatori di Polizia si è rivelata complessa in considerazione del riesame attuato su tutti i documenti contabili del Comune che ha imposto un sequestro massiccio di documentazione cartacea ed informatica. Il controllo, già agli inizi del dicembre 2015 aveva dato i suoi frutti, con l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo per l’equivalente per l’importo di oltre 162.000 euro a carico dei tre indagati.



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