Autonomia differenziata: la Campania chiede il Referendum abrogativo
20:55:41 4132Il Consiglio Regionale Approva la Delibera. De Luca: “Dobbiamo Ricreare lo Spirito del Risorgimento...”. Occhiuto: “Senza i Lep, FI Non Voti le Intese Locali.
La Campania diventa la prima regione in Italia a chiedere un referendum per abrogare la legge sull'Autonomia Differenziata. Con una maggioranza netta di 36 voti a favore, 9 contrari e 1 astenuto, il consiglio regionale ha approvato la delibera per indire una consultazione popolare. L'intento è di abrogare completamente la norma attuale, ma è in corso anche una votazione su una delibera che propone un’abrogazione parziale di alcune parti della legge Calderoli.
De Luca invoca lo spirito risorgimentale
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso in aula l'obiettivo di ricreare in Italia uno spirito risorgimentale, invocando un sentimento unitario rivolto alla difesa dell'unità del Paese. Citando il critico letterario Francesco De Sanctis, De Luca ha lanciato un appello ai concittadini del Nord affinché prevalga la ragione: “Il referendum si può evitare se si cambiano parti importanti del testo legislativo”.
De Luca ha sottolineato l'importanza di un equo riparto dei fondi per la sanità, l’uguale distribuzione del personale medico e infermieristico tra le regioni in rapporto agli abitanti, e la difesa del sistema scolastico. Il nodo centrale è rappresentato dai fondi destinati a garantire gli stessi servizi per tutti i cittadini italiani, dal Nord al Sud. “Nella legge - ha attaccato De Luca - si dice che se entro due anni non si definiscono i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), si procede con la spesa storica. Ma così, cari amici del Nord, è una truffa”.
La Posizione di Occhiuto e Forza Italia
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e figura chiave di Forza Italia, ha dichiarato che senza la definizione dei LEP, il suo partito non voterà le intese locali. Questo mette in luce una spaccatura all'interno del centro-destra e solleva dubbi sull'effettiva realizzabilità della legge Calderoli senza un ampio consenso politico.
La richiesta di referendum abrogativo da parte della Campania è un chiaro segnale di insoddisfazione verso l’attuale struttura della legge sull’Autonomia Differenziata. La legge, infatti, prevede che se i LEP non sono definiti entro due anni, si proceda con la cosiddetta “spesa storica”, un meccanismo che, secondo i critici, favorisce le regioni più ricche a discapito di quelle meno abbienti.
Le critiche e le proposte di modifica
Tra le richieste di modifica avanzate da De Luca ci sono:
- Equità nel Riparto dei Fondi per la Sanità. De Luca chiede che i fondi per la sanità siano distribuiti equamente tra le regioni, garantendo lo stesso numero di medici e infermieri in rapporto agli abitanti.
- Definizione dei LEP. La definizione chiara e vincolante dei Livelli Essenziali delle Prestazioni è vista come cruciale per evitare disparità territoriali.
- Difesa della Scuola. Garantire standard omogenei per il sistema educativo in tutto il paese è un altro punto focale.
L'impasse politico
La posizione di Occhiuto e Forza Italia riflette una crescente tensione tra le regioni del Nord e del Sud riguardo all’Autonomia Differenziata. Senza un accordo chiaro sui LEP, il rischio è di perpetuare le disuguaglianze esistenti, penalizzando ulteriormente le regioni meridionali.
De Luca, nel suo discorso, ha cercato di ricreare uno spirito di unità nazionale, facendo appello ai valori del Risorgimento. Questo tentativo di evocare una memoria storica condivisa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull'importanza di mantenere l'unità e l'equità all'interno del Paese.
La decisione del consiglio regionale campano di chiedere un referendum abrogativo rappresenta una svolta significativa nel dibattito sull'Autonomia Differenziata in Italia. La votazione e le dichiarazioni dei leader regionali mettono in evidenza le profonde divisioni territoriali e politiche che caratterizzano questo tema. Con il rischio di accentuare le disuguaglianze regionali, la definizione dei LEP e la distribuzione equa delle risorse rimangono questioni fondamentali da risolvere per evitare una frattura ancora più profonda nel tessuto nazionale.