Commercio, Aicel emana 1° codice di condotta in Italia di quello elettronico
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(Adnkronos) - Aicel (Associazione italiana commercio elettronico) ha realizzato il primo codice di condotta del commercio elettronico con l’obiettivo di definire il comportamento dei professionisti del settore, nel rispetto degli standard accreditati e raccomandati anche sul piano internazionale. Un nuovo assetto di norme comportamentali virtuose che ha l’obiettivo di semplificare e armonizzare le prassi degli operatori, adeguandole all’evoluzione del contesto normativo europeo e nazionale. Dopo un articolato iter di consultazioni pubbliche con stakeholder e autorità, il codice di condotta del commercio elettronico è stato depositato dall’associazione di categoria dei venditori online al Mimit (ministero delle Imprese e del Made in Italy) e trasmesso alla Commissione Europea.
Il punto di riferimento di questo importante documento sono i principi di equità, trasparenza, autonomia, integrità, eticità e professionalità che costituiscono le basi delle pratiche commerciali corrette. “Il settore dell’e-commerce - commenta Andrea Spedale, presidente di Aicel - è stato investito negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, da una espansione di proporzioni rilevanti e da un’innovazione tecnologica di forte impatto. La necessità di un nuovo inquadramento sistematico e di adattamento dinamico alle nuove fondamenta della vendita online è diventata sempre più urgente con l’avvento dell’Intelligenza artificiale e con la maggiore diffusione degli acquisti da parte dei minori. Il nuovo codice di condotta del commercio elettrico vuole colmare i gap che si sono creati per via dell’innovazione digitale nel diritto civile”.
Al nuovo codice di condotta del commercio elettronico potranno aderire individui o aziende titolari di un’attività di vendita online, purché non risultino precedenti dal punto di vista amministrativo o giudiziale, contrari a quanto prescritto dal codice. La richiesta di adesione avverrà tramite un form online che sarà reso disponibile da Aicel, con successivo riscontro entro 45 giorni. Per questi soggetti, fare proprio il codice di condotta vorrà dire accettarne tutte le finalità e le norme, così come le misure previste in caso di inosservanza o violazione. Gli elenchi degli aderenti al codice di condotta saranno pubblici e costantemente aggiornati da Aicel. Un marchio ad hoc distinguerà le imprese che si impegnano a rispettare tali regole. Tra queste, sono specificate dal codice l’accessibilità, gli obblighi informativi, il divieto di informazioni ingannevoli, gli obblighi contrattuali, la trasparenza nelle politiche di prezzi e sconti, la corretta gestione della conclusione del contratto di vendita e le garanzie.
Prosegue il presidente di Aicel: “Il nuovo codice di condotta diventa uno strumento utile e una tutela in più per i consumatori e i venditori, anche considerando la dismissione recente della piattaforma europea Odr per la risoluzione online delle controversie legate alle vendite online. Uno strumento che si è rivelato poco efficace, alla luce di numerosi accessi ma di uno scarso livello di risoluzioni”. Il documento messo a punto da Aicel include inoltre disposizioni specifiche per particolari categorie di utenti e per favorire finalità di sicurezza, ambientali, di inclusione e internazionalizzazione. Attenzione viene posta ai diritti del consumatore, come quello di recesso, e alle pratiche finalizzate alla tutela dell’ambiente e all’economia circolare quali l’impiego e lo smaltimento di materiali e imballaggi ecosostenibili e riciclabili, la logistica verde, l’organizzazione di programmi di ritorno dei prodotti a fine vita.
Il nuovo codice di condotta definito da Aicel prevede delle norme di comportamento rispetto alle recensioni online, al trattamento dei dati personali e al corretto uso dell’intelligenza artificiale. Rispetto a quest’ultimo punto, i merchant sono tenuti, secondo il nuovo codice, a garantire ai consumatori la trasparenza nell’uso dei sistemi di AI, fornendo informazioni chiare su come questi siano utilizzati e possano influenzare le decisioni di consumo. Si impegnano inoltre a garantire la revisione umana delle decisioni prese con l’assistenza dell’AI e una serie di azioni mirate alla tutela dei dati personali affinché la gestione sia sempre conforme alle norme e alle migliori pratiche.
Un capitolo speciale merita l’aspetto della tutela dei minori e l’accertamento dell’età del contraente. L’interazione dei minori con il mondo digitale è sempre più frequente, anche in ragione della facilità di accesso ad Internet e dell’innata capacità di interazione con i servizi della società dell’informazione e con gli acquisti online. Tale evidenza fa sorgere nuove esigenze di tutela, in considerazione della vulnerabilità della categoria di utenti coinvolti. Per questo, il professionista deve mettere in atto ogni ragionevole misura al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni di legge applicabili, in primis la dichiarazione che l’acquisto di beni e servizi è consentita solo a soggetti maggiorenni.
Rimane salva l’ipotesi dell’acquisto effettuato dal minore che abbia raggiunto i quattordici anni di età e che abbia posto in essere atti necessari a soddisfare esigenze della vita quotidiana, come piccoli acquisti alimentari o ludici. L’informazione destinata ai minori deve essere esplicitata in maniera chiara, comprensibile e con un linguaggio accessibile, sia nelle condizioni di vendita presenti sul sito che prima del perfezionamento dell’acquisto, nonché al momento della prima registrazione di un account personale sulla piattaforma di e-commerce.
Per garantire il monitoraggio, l’attuazione delle regole, la definizione di misure volte a garantire l’efficacia del codice di condotta e la risoluzione di conflitti viene istituito un comitato dei garanti. L’organo di controllo sarà composto da cinque membri, compreso il presidente di Aicel, nominati dal consiglio direttivo dell’associazione e scelti secondo requisiti di onorabilità, professionalità e imparzialità, preferibilmente tra docenti ordinari di atenei italiani con specializzazioni in materie giuridiche, o avvocati con almeno quindici anni di esercizio professionale.
In caso di accertamento di infrazioni, in seguito al procedimento di verifica, le sanzioni variano dalla semplice censura e biasimo per la violazione commessa in relazione a casi di minore gravita, al divieto di usare il marchio di adesione al codice di condotta per un tempo massimo di tre anni, fino alla sospensione o cancellazione dell’iscrizione nell’elenco delle imprese aderenti e al pagamento di una penale il cui importo varia tra 250 e 1.000 euro.