Appalti "pilotati" per smaltimento rifiuti. Arrestato anche il presidente della Provincia di Caserta
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Un’indagine imponente indagine quella coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che stamani ha portato all’arresto di 20 persone tra cui il presidente della Provincia di Caserta, Angelo Di Costanzo.
Oltre 150 i militari appartenenti ai comandi provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che all’alba hanno dato esecuzione a 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura della Repubblica – 13 le misure cautelari di custodia in carcere e 7 le ordinanze applicative della misura cautelare degli arresti domiciliari – nei confronti di pubblici funzionari e noti imprenditori operanti nella provincia di Caserta. Un’indagine imponente in cui è stato disposto anche il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.
In manette sono finiti Angelo Di Costanzo presidente della Provincia di Caserta e sindaco di Alvignano(CE), l’assessore all’Ambiente del succitato comune Luigi Simone Giannetti; Vincenzo Cappello, sindaco di Piedimonte Matese(CE); il presidente del Consorzio di Bonifica Sannio – Alifano, Pietro Andrea Cappella; Luigi Imperadore, imprenditore titolare della “Termotetti”; Francesco Iavazzi, titolare dell’azienda Impresud. Con loro anche Pietro Terreri, Vincenzo Mario Franco, Ernesto Palermiti, Antonio Manca, Gaetano Rauso, Raucci Francesco, Luciano Sorbo.
Ai domiciliari sono finite sette persone l’ex sindaco di Casagiove (CE) Elpidio Russo; Domenico Marra, Antonella Tedesco, Giuseppe Simonetti, Fabio Menditto, Gennaro D’Onofrio, Giuseppe Imperatore.
L’attività investigativa della Procura sammaritana diretta dal procuratore capo Antonietta Troncone e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria e dal Reparto Operativo dell’Arma dei Carabinieri di Caserta, ha consentito di portare alla luce “un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di turbata libertà degli incanti, corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai loro doveri d’ufficio, truffa ai danni di enti pubblici e abuso d’ufficio, tutti compiuti nell’interesse o, comunque, a vantaggio della Termotetti S.a.s. e di altre società riconducibili al gruppo Termotetti, colosso imprenditoriale operante in vari settori e in varie regioni d’Italia, il cui dominus s’identifica nell’imprenditore originario di San Potito Sannitico, Luigi Imperadore”.
L’azienda secondo la Procura, “è riuscita ad aggiudicarsi artatamente, tra il 2013 e il 2015, le gare d’appalto per l’affidamento del servizio d’igiene urbana, nonché, altre commesse pubbliche relative al delicato settore del ciclo integrato dei rifiuti, nei Comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove”. Sotto la lente dei magistrati anche l’appalto aggiudicatosi dal Consorzio Stabile Sannio Appalti S.c.a.r.l. al lotto di Presenzano I presso il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, diretto proprio da Pietro Andrea Cappella.