Al via la due giorni della "Sagra della Patata Molinarese"
10:32:18 53642Si avvicina la data della “Sagra della Patata Molinarese”. L’appuntamento è per venerdì 9 e sabato 10 agosto a Molinara.
Le due serate saranno divise in due parti. La prima parte delle serate si svolgerà nel meraviglioso scenario del centro storico e sarà dedicata ai workshop e convegni, la seconda parte si svolgerà nella piazza principale del paese, piazza San Rocco, e interesserà la vera e propria degustazione del menù a base di patata. Un evento che mette al centro il territorio come elemento di mediazione tra i prodotti e le persone.
Il tema del workshop di venerdì è proprio quello del territorio, in particolar modo di questi territori e paesaggi rurali e della loro architettura.
Si interpreta il tema del Paesaggio quale risorsa ed elemento chiave in grado non solo di determinare lo sviluppo ma anche di proporre nuove chiavi di lettura di un contesto territoriale grazie ai contributi degli architetti canadesi Jaime Bouzaglo e Maria Salvati, dell’Artista Sannita Giuseppe Leone, dell’esperto Sannita Carmine Nardone, dell’esperto di Sviluppo Locale Matteo Guccione, degli Architetti Angelo Gentilcore e Walter Longo, dell’artista del figurativismo Valdemaras Semeska.
La condivisione e il confronto su queste tematiche sono gli ingredienti più stimolanti di un’esperienza che si fonda sul lavoro in tema di sviluppo del territorio che l’amministrazione comunale ha avviato, in sinergia con tutti i rappresentanti istituzionali e portatori di interessi trasversali.
Le nuove politiche comunitarie puntano sulla capacità degli attori locali di fare rete e lavorare in sinergia facendo convergere i rispettivi obiettivi. I vantaggi del costituire relazioni tra gli operatori sono tanto più evidenti in contesti, come quelli collinari/montani, nei quali l’agricoltura non può svilupparsi in maniera intensiva.
“Un evento importante” – dice il sindaco Giuseppe Addabbo – “per celebrare un prodotto come la patata che caratterizza, da sempre, la nostra comunità. Vogliamo parlare del nostro territorio, delle sue ricchezze, delle sue eccellenze che non sono solo gastronomiche, l’olio, la patata, ma anche paesaggistiche, rurali e storiche. Un esempio per ripartire dalle ricchezze del territorio, è il vecchio borgo, che da qualche anno è stato riqualificato nella sua interezza, mantenendo inalterate per buona parte le sue caratteristiche principali, la sua struttura urbanistica ed abitativa.
In un momento di difficoltà delle zone montane, ripartire da queste ricchezze è fondamentale. Sicuramente non può essere questa la soluzione di tutti i problemi legati alle aree interne ma vanno assolutamente colte queste opportunità per creare quelle condizioni affinchè i nostri beni e le nostre ricchezze possano diventare un traino economico ed un serbatoio occupazionale”.
E del rapporto tra paesaggio ed agricoltura nelle aree montane con particolare riferimento all’alimento patata che andiamo ad onorare e a festeggiare si parlerà nella seconda serata della manifestazione. Grazie alla presenza del prof. David Gentilcore, originario di Molinara e docente all’università di Leicester a Londra, autore del volume Italiani Mangiapatate, analizzeremo la storia del più famoso tubero mettendo in relazione il consumo di questo alimento con le vicende storiche ed economiche che hanno caratterizzato il nostro paese dal ‘600 ad oggi. E protagoniste sono le nostre aree montane, croce e delizia della nostra Italia.
Un contributo sarà dato dall’Onorevole Roberto Costanzo, dal parroco di Molinara Don Sergio Ingegno, storico e ricercatore, e da Maria Cristina Addabbo, componente della Fondazione Attilio Emmanuele che affianca il Comune di Molinara, insieme alla Pro Loco, nella realizzazione dell’evento.
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La storia della patata molinarese: dal folklore alla storia del territorio
Quest’anno la tradizionale sagra molinarese assumerà significati ed attenzioni che vanno ben oltre un festoso incontro gastronomico. Dal folklore alla storia, non solo locale e nazionale ma europea e mondiale.
Questo famoso tubero di origine americana, nei decenni decorsi, ha trovato in Molinara un luogo di degustazione ma anche di coltivazione e produzione. A differenza di altri prodotti agroalimentari di origine americana la patata, dopo la scoperta di Cristoforo Colombo, impiegò due-tre secoli, per diventare un’apprezzata componente della cucina del vecchio Continente. E ciò particolarmente in Italia, dove fino alla metà del XIX secolo fu considerata un alimento per animali e un cibo per i poveri.
Dobbiamo arrivare al XX secolo per trovare la patata in posizione notevole nelle pietanze non solo popolari ma anche raffinate fino all’attuale presenza quasi dominante nel fast-food e nello street-food, senza dimenticare i chioschi delle “frites” di Bruxelles. L’incontro del prossimo 10 agosto a Molinara sarà particolarmente importante perché proprio a Molinara, dove mangiare patate non era segno di progresso o di ricchezza, questo tubero sarà al centro di un momento culturale di rilievo internazionale, prendendo spunto da una ricerca pubblicata in un libro edito da una delle più prestigiose case editrici italiane, “Il Mulino” di Bologna, dal titolo “Italiani Mangiapatate”.
Autore del libro è un illustre docente di storia moderna nella rinomata Università di Leicester, il prof. David Gentilcore, oriundo di Molinara.
Il professore Gentilcore, con la sua documentata ricerca, ci chiama ad una impegnativa riflessione sul valore storico, economico e sociale della patata. Non un esperto di agronomia o di economia, ma un docente di storia moderna… Quindi siamo chiamati a riflettere sul ruolo e sul peso di questo tubero non solo nella produzione agricola e nell’alimentazione umana, ma nella storia dei popoli europei.
Queste riflessioni le andremo a fare, non a caso, a Molinara e non solo perché è il paese di origine dell’illustre prof. Gentilcore.
Va detto che in questo angolo del Sannio la patata è stata finora non solo cibo popolare ma anche una produzione legata ai costumi di questa comunità e alle caratteristiche geoambientali del luogo. A Molinara si cucina, ma soprattutto si coltiva, una patata singolare, frutto di quel territorio e di quella sensibilità socio-economica dei suoi cittadini.
La patata di Molinara è unica. Perché? Qualcuno ce lo spiegherà indotto dall’affascinante studio del Prof. Gentilcore.
On. Roberto Costanzo