A San Giorgio del Sannio, Fede e Ragione a confronto nel ‘Caffè Filosofia’
13:2:6 5986Serata di dibattito fra quanti hanno partecipato al primo incontro di "Caffè Filosofia" tenutosi, nella serata di mercoledì, presso il "Caffè Monet" di San Giorgio del Sannio. Tema dell'incontro è stato "Fede e ragione: due vie della verità". L'iniziativa, nata dalla convinzione dei docenti di Filosofia dell'Istituto "Virgilio" di San Giorgio del Sannio che la filosofia rappresenta la guida fondamentale di ogni scelta di vita, ha realizzato il sogno di riportare la stessa filosofia fra la gente e nelle strade dove essa è nata, promuovendo, contemporaneamente, l'esercizio del libero pensiero, del rispetto dell'opinione altrui e della pratica, ormai ignorata nell'odierna società, dell'ascoltare l'altro per mettere alla prova le proprie idee. La decisione di realizzare l'iniziativa in un caffè del territorio, riecheggiando una tradizione culturale settecentesca, ha consentito, grazie alla presenza nel locale di avventori occasionali, genitori degli studenti presenti e adulti curiosi, di rendere vivo e operante il legame fra cultura e comunità territoriale. Numerosi gli allievi del "Virgilio" che si sono cimentati con concetti della filosofia classica e dei suoi legami quasi inaspettati fra verità di ragione e verità metafisiche, legame che si spinge fino a confondersi di fatto con la teologia, con le ragioni di S. Tommaso e San Bonaventura e della loro concezione della filosofia come "ancella della fede", fino all'agnosticismo di Kant come forma più intellettualmente onesta di ateismo.
Inevitabili i riferimenti alle scelte di apertura operate da Papa Francesco nei confronti dell'operato della Chiesa e delle posizioni della stessa relativamente a questioni etiche-religiose e sociali, altrettanto inevitabili i riferimenti alla chiusura della Chiesa nei confronti delle donne nella sua organizzazione e quella nei confronti della questione dell'eutanasia. Animata la discussione in merito a quest'ultimo punto intorno al quale si è acceso un dibattito sul diritto di ciascuno di scegliere in merito al proprio fine vita, il tutto accompagnato da una posizione di scetticismo in merito alle posizioni della Chiesa che nega il fatto che un individuo possa mettere fine alla propria vita, qualunque ne sia la ragione scatenante. Numerosi fra i presenti anche coloro che invece hanno ritenuto che fede e ragione possano convivere e che comunque l'ethos della fede debba svolgere un ruolo di guida nelle scelte quotidiane. Presente all'incontro anche un laureando in filosofia, già allievo del "Virgilio" che ha esposto il suo punto di vista, in merito al tema del rapporto fra fede e ragione, sottolinendo l'estrema difficoltà nello stabilire, in via assoluta, gli ambiti dell'una e dell'altra e citando il pensiero di Sigieri di Brabante, filosofo averroista del tredicesimo secolo. La fede però è stata oggetto di condanna, a favore della ragione, nel pensiero di Feurbach, Marx e per ultimo di Nietzsche con la sua affermazione della morte di Dio come strada maestra per la nascita de Superuomo, ha ricordato una docente di Filosofia del "Virgilio" animatrice dell'incontro, quasi a sottolineare, da parte di questi pensatori, l'anacronismo fra progresso dell'individuo e della sua storia personale e freno di una fede che guarda al passato e alla tradizione. Alcuni dei presenti hanno affermato che tali interpretazioni non sono condivisibili in quanto, contrariamente a quanto detto dai pensatori citati, la fede è libertà e non freno. Diversa l'opinione di molti giovani che, pur combattuti nell'esprimere un giudizio in merito ad un problema che non si erano ancora mai posti, hanno condiviso in buona parte la visione di una fede che troppo spesso guarda indietro e che pone questioni dogmatiche che la ragione fatica ad accettare. Altri hanno precisato che chi crede, accetta Dio senza sentire il bisogno di provarne l'esistenza, ciò significa però che l'esistenza stessa di Dio finisce con l'essere accettata in modo ontologico, processo accettabile sul piano filosofico, ma poco praticabile su quello razionale. Secondo alcuni presenti, poi, fede e ragione non sono agli antipodi, ma si completano in ogni circostanza della vita, una a sostegno dell'altra, quasi a riecheggiare l'Enciclica di Giovanni Paolo II "Fides et ratio".
Il laureando in Filosofia ha poi ricordato che non necessariamente l'idea della morte genera quella di Dio e dell'al di là: in molte religioni, infatti, non esiste l'idea dell' al di là. Rapporto dunque difficile e sempre attuale quello tra fede e ragione, legame in cui è difficile tanto sostenere le ragioni della fede, quanto fare fronte a quelle della ragione, il sostegno dell'una e dell'altra, infatti, presuppone fatica intellettuale, morale, culturale e sociale. Gratificante incontro fra giovani, adulti e comunità intorno ad un tema che, oltre il mero valore filosofico, ha acquisito valenza di confronto democratico e processo critico di idee proprie e altrui.
Prossimo incontro, a gennaio, intorno al tema "La libertà: diritto o conquista?".
Eusapia Tarricone