A S. Lorenzello convegno su il Vescovo Luigi Sodo ed il liberale Salvatore Pacelli
12:47:10 5165“Il Vescovo e il Liberale: Legittimismo e liberalesimo in due protagonisti della nuova Italia”. E’ questo il titolo dell’ultima pubblicazione di monsignore Nicola Vigliotti, presentato a San Lorenzello, nella Sala del frantoio di Palazzo Massone. Il volume, edito da Vereja e scritto a quattro mani, da Monsignor Vigliotti con il medico ed esperto di storia locale Emilio Bove, tratta il Vescovo Luigi Sodo e il liberale Salvatore Pacelli. Due figure che rappresentano un punto di riferimento nel vasto panorama storico, sociale e culturale del territorio, ai quali gli autori hanno dedicato l’opera. Un documento importante che si inserisce tra le pubblicazioni di storia locale e dei suoi protagonisti, Luigi Sodo - Salvatore Pacelli. Un Santo Vescovo, per il quale è in corso il processo di beatificazione, di fronte un avvocato e amministratore modello. Due esempi da seguire: Sodo, per zelo, l’umiltà, la semplicità e la carità nella sua azione pastorale, quarantadue anni di protagonismo sul territorio sannita, con il suo carisma e capacità di guida, per Pacelli, uomo dal grande intuito, stratega politico e difensore del territorio, seppero in un periodo storico di transizione, difficile da gestire, affrontare con grande capacità e umanità l’evolversi delle situazioni di quel tempo, nell’interesse esclusivo della gente. Un’opera scrupolosa di dati, di date e di fonti, il cui obiettivo è quello di riscoprire e valorizzare l’identità storica e culturale del territorio. Uno spaccato di storia locale che si inserisce in quelli che furono gli accadimenti che portarono all’Unità d’Italia. La lotta degli unionisti e la resistenza filoborbonica, la nascita convulsa del Regno d’Italia e della Provincia di Benevento tra politici corrotti, ferventi patrioti, briganti ed imprenditori senza scrupoli.
Un ricordo commuovente, per il delegato alla Cultura del Comune di S. Lorenzello, Tullio Ruggieri, per anni al fianco di monsignor Vigliotti, al quale era particolarmente legato. “Don Nicola - ha affermato il preside - era un uomo eccellente per cultura, grande tra i grandi e umile tra gli umili. Umiltà che traspariva sempre, anche nei rapporti con le personalità. S’impadroniva della scena non perché lo volesse, ma era il modo di porsi che lo faceva protagonista. E si scherniva comunque di fronte ai complimenti. Ricordo un sorriso particolare il suo. Nel discutere di letteratura, di greco, affascinava i suoi interlocutori, i suoi alunni. Ricordo la smania di vedere ultimato il testo che stiamo presentando. Per noi Laurentini, le pubblicazioni di Don Nicola, rappresentano un biglietto da visita”.
All’incontro era presente anche Rovito dell’Ateneo di Salerno che ha dichiarato che “Vigliotti rappresentava una speranza di futuro. Da uomo di scuola e di cultura vera e non mera specialistica del filosofastro. Un tale sapere che diventava modello di vita. Questo libro aggiunge quel valore aggiunto alle celebrazioni per l’Unità d’Italia, con una descrizione oculata, criticamente motivata su come il Risorgimento si era realizzato in un piccolissimo centro dove però c’erano riflesse storie, vicende, contraddizioni di quel mondo”.
Per Luigi Sodo ha ricordato il Vicario della Diocesi sannita, monsignor Antonio Di Meo, a cui è intitolata la piazza antistante la Cattedrale ed il Liceo Classico di Cerreto Sannita, il processo canonico è iniziato il 12 maggio 1916 e si è chiuso con il riconoscimento della sua validità giuridica, da parte della Congregazione delle Cause dei Santi, l’11gennaio 2008. Il suo corpo, dopo sedici anni, il 12giugno 1911, venne esumato e ritrovato incorrotto. Attualmente, è in stampa la “positio super vita et virtutibus. “Ci auguriamo – ha concluso monsignor Di Meo – di avere fra qualche anno, il decreto dell’eroicità delle virtù di questo Santo Vescovo”.
Tra le proposte interessanti dell’azione politica di Pacelli, la concessione del diritto di voto ai diciottenni, ha ricordato Emilio Bove, co-autore del libro. “La figura di Salvatore Pacelli potrebbe paragonarsi al Di Pietro prima maniera - ha proseguito lo storico - attento alle problematiche relative alla corruzione”.
Nella prefazione, il vescovo diocesano monsignor Michele De Rosa, ha sottolineato che “Gli autori ci presentano due figure che hanno operato nel nostro territorio per il bene comune. Mons. Sodo e Salvatore Pacelli s’incontrarono, si stimarono e lavorarono per il bene della Diocesi di Telese o Cerreto con ruoli diversi, ma con unità d’intenti. Vogliamo sperare che i nostri politici e governanti seguano l’esempio di questi due personaggi”.