2 gennaio. Saldi al via in Campania, il decalogo per i consumatori

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NOSTRO SERVIZIO - Una boccata d'ossigeno per i commercianti o la possibilità per chi acquista di avere l'oggetto dei desiderio ad un prezzo favorevole. Comunque la si pensi, il giorno "X", quello in cui partono i saldi è un giorno buono.
Da qualche anno, inoltre, la data di inizio delle svendite è anticipata da promozioni o vantaggiose offerte ben prima del Natale. In tanti, però, resistono, convinti che valga la pena aspettare l'ufficialità, che in Campania quest'anno è fissata al 2 gennaio, per accaparrarsi il capo favorito, ammirato dalle vetrine per settimane o mesi. Da una parte ci sono le grandi catene, tutte dotate di carte fedeltà che di volta in volta stuzzicano le più sensibili "vittime" dello shopping; dall'altra, i negozi di vicinato, quelli storici, molto presenti in una realtà come Benevento, che assicurano ai più affezionati trattamenti di favore con largo anticipo.
La merce, però, a sentire proprio i commercianti del centro città, è ancora o quasi tutta sugli stand e, per quanto si cerchi di accontentare la clientela con proposte variegate ed innovative, ci si scontra con una crisi che stenta a passare e, di conseguenza, con il timore di destinare cifre importanti a ciò che non viene considerato necessario. L'anno appena trascorso è stato è stato ancora una volta un anno duro per il commercio, con un'estate non proprio calda e un inverno giunto con un po' di ritardo. Gli ultimi dati Istat sulle vendite al dettaglio, però, fanno ben sperare per il 2015: un punto a favore della ripresa dei consumi si riscontra nei dati sulla fiducia delle imprese, in rialzo a dicembre se proprio nel settore delle vendite al dettaglio. Per chi spende, poi, i consigli sono sempre gli stessi.
L'Aduc, in particolare, come ogni anno, ha stilato un decalogo che elenca una serie di accorgimenti -prima, durante e dopo l 'acquisto- che possono aiutare, vista la frenesia che spesso attanaglia il consumatore desideroso di "fare l'affare", a non prendere la tradizionale fregatura:
PRIMA DI SCEGLIERE L'ACQUISTO
1) Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato;
DURANTE L'ACQUISTO - PREZZI
2) Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce di riferimento (dopo non si potrà rivendicare il cambio di un prodotto perché il negozio a cento metri più in la' vende lo stesso ad un prezzo dimezzato);
3) non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non si tratti di un artigiano che produca da sé e che nella determinazione del prezzo ha margini e logiche più ampie;
4) ricordarsi che prezzi tipo "49,90" euro vuole dire "50,00" e non "49,00".
DURANTE L'ACQUISTO - PAGAMENTI
5) Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perché siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole. Quindi diffidare da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante.
DURANTE L'ACQUISTO - QUALITA'
6) Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di più, quelli sintetici meno. La percentuale di composizione può variare notevolmente e incidere sul costo finale;
7) I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di ciò che è indicato: la sua esperienza può servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si è portato il capo d'abbigliamento in lavanderia;
8) Essere pignoli. Di un capo verificare se e' di pura lana vergine o di lana. La seconda lana può essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie;
9) diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: è molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato;
DURANTE E DOPO L 'ACQUISTO
10) Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non si cambia": esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perché difettosa. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si è sbagliata la taglia o si è semplicemente cambiato idea, è solo la disponibilità del commerciante che può ovviare al problema, ma non c'è un diritto del consumatore.



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