Dda di Napoli, sequestrati beni per 500mila euro a capoclan della Valle Caudina

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Nel corso della mattinata di oggi, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento hanno eseguito il decreto di sequestro dei beni emesso dal Tribunale di Benevento – Misure di Prevenzione nei confronti di un 56enne di Montesarchio, ritenuto capo di un clan operante nell’area della Valle Caudina, collegato a quello dei Pagnozzi operante nella provincia di Avellino. Il provvedimento scaturisce dalla proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno con contestuale proposta di sequestro dei beni avanzata dal Procuratore della Repubblica D.D.A. presso il Tribunale di Napoli, sulla base delle indagini patrimoniali dei carabinieri che hanno raccolto gli elementi oggettivi, tali da avvalorare la tesi che l’interessato sia dedito abitualmente a traffici delittuosi e sintomatici della sua condotta abituale e del suo tenore di vita, in considerazione della sproporzione tra i beni dichiarati e quelli posseduti, anche intestati a terzi riconducibili allo stesso capo-clan, ritenuti, comunque, frutto e costituenti il reimpiego di denaro proveniente dalle attività illecite dello stesso gruppo malavitoso. Tale misura, appare oggi di straordinaria efficacia in quanto va a colpire gli interessi economici dell’interessato. In tal senso si è proceduto ad apporre i sigilli ad una concessionaria per la vendita veicoli di Rotondi (Av), formalmente intestata al figlio che risulta proprietario di un elevato numero di autoveicoli. Nel corso delle indagini patrimoniali è stato riscontrato che l’attività è stata iniziata nel 2010 dal figlio quando, a quell’epoca lo stesso non poteva contare sui propri redditi e quindi è stata ritenuta “di copertura” per le attività illecite del padre. I Carabinieri hanno sequestrato tutti veicoli di vario tipo, circa 60 fra auto e moto, nella disponibilità della citata azienda commerciale. La misura patrimoniale riguarda anche una serie di rapporti bancari e postali, una decina in tutto, intestati all’interessato, al figlio ed alla moglie. Tutto il patrimonio sequestrato, per un valore di circa 500mila euro, cosi come disposto dall’Autorità Giudiziaria, è stato affidato al custode giudiziario, nominato dal Tribunale che provvederà all’amministrazione dei beni. L’uomo, già sorvegliato speciale e dichiarato delinquente abituale, annovera numerose condanne anche per rapina, estorsione, associazione per delinquere e violazione alle norme sugli stupefacenti e da ultimo, nel maggio 2011, era stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare, che, aveva portato all’arresto di 19 persone accusate, a vario titolo, di associazione camorristica e reati elettorali, tra cui anche alcuni amministratori comunali di Montesarchio.



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