Cangiano passa all'opposizione. Strappo Centro Democratico-Pd anche a Palazzo Mosti

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Altro che Salva Enti e rischio dissesto alle porte! Le prime battute del consiglio comunale di Benevento hanno avuto ben altra tematica, molto più politica che tecnica. Protagonisti assoluti il sindaco Fausto Pepe, i consiglieri comunali Roberto Capezzone, Sergio Tanga e Giuseppe Zollo e, sopratutto, l'ex consigliere di maggioranza, Mario Cangiano, passato ufficialmente al gruppo d'opposizione. Il rappresentante di Centro Democratico a Palazzo Mosti, per la prima volta da quando si è insediata la Giunta Pepe, ha trovato posto nei banchi dell'opposizione, accomodandosi accanto a Raffaele Tibaldi. Subito dopo la surroga e l'entrata in consiglio comunale di Cosimo Varricchio (Lealtà per Benevento, prende il posto dei dimissionari Aldo Damiano prima e Marco Cangiano poi), ha preso la parola proprio Mario Cangiano che ha voluto precisare le ragioni del suo passaggio con la minoranza: "La mia non sarà un'opposizione per partito preso - ha annunciato - ma sarà frutto di un discorso ragionato su ogni singolo aspetto che verrà esaminato in consiglio". Poi Cangiano si è tolto qualche sassolino dalla scarpa definendo "irresponsabile ed immotivata la revoca di Gianvito Bello alla Provincia di Benevento", una situazione "che non poteva di certo lasciarmi indifferente". Dissapori "made in Sannio" tra Partito Democratico ed ex Api (ora Centro Democratico), a meno di venti giorni dalle elezioni dove, a livello nazionale, i due schieramenti sono fedeli alleati a sostegno di Bersani premier. Una gatta da pelare non da poco, che, ha avuto strascichi ben oltre al di fuori dalla casa comunale. Cangiano però, dopo aver ricordato il dissenso tra il presidente della Provincia Aniello Cimitile con l'ex assessore rutelliano, Gianvito Bello, ha focalizzato l'attenzione sui suoi contrasti con il primo cittadino di Benevento, reo, a detta sua, di "aver avuto un comportamento egemonico e di non chiarezza con il sottoscritto, alimentando altro fuoco alla faccenda". Uno strappo bello e buono che non ha lasciato indifferenti Tanga e Zollo che hanno ribadito al consigliere rutelliano che i dissaporti locali tra i due partiti hanno altre origini e che le prime forazature sono state messe in atto dall'Api in occasione delle elezioni comunali di diversi comuni sanniti nella primavera del 2012: "Lo strappo è stato subito dal Pd - ha sostenuto Tanga - che poi si è comportato di conseguenza". Il passaggio di Cangiano non è piaciuto neppure al berlusconiano Capezzone: "Vorrei ricordare a Cangiano, passato ora tra i banchi d'opposizione, che a livello nazionale, Centro Democratico sostiene alle politiche, Bersani premier. Meglio che Cangiano faccia chiarezza". Le dichiarazioni di Capezzone non hanno però trovato consenso dagli altri consiglieri comunali di opposizione che hanno invece salutato con soddisfazione la decisione del consigliere di Centro Democratico. Se si escludono i dipietristi Campone e Francesco Zoino (e Mario Zoino che a giorni potrebbe aderire a Sel), e la componente lealista, oggi la maggioranza al Comune di Benevento è monocolore, tutta aderente al Partito Democratico, sindaco compreso.

PEPE: 'CANGIANO CERCA GIUSTIFICAZIONI'. LA REPLICA: 'SEI POCO AUTOREVOLE'
Mario Cangiano si è visto costretto a richiedere la parola al presidente del consiglio, Giovanni Izzo, spiegando che "il comportamento che il Pd ha a Roma non è lo stesso di quello che mantiene nel Sannio", respingendo le accuse di mancato appoggio dei rutelliani alle elezioni dei comuni sanniti: "Si trattava di liste civiche - ha sottolineato - e, ad ogni modo, non siamo stati gli unici a muoverci di conseguenza". La miccia si è accesa quando a prendere la parola è stato il sindaco Pepe: "Se scegli di passare dalla maggioranza all'opposizione - ha detto Pepe - con i voti presi dall'elettorato di centrosinistra, credo che sarai pure capace di dare alla città le giuste motivazioni. Ritengo però inutile e poco autorevole cercare giustificazioni al tuo comportamento - ha rincarato la dose il primo cittadino -perchè quando c'era da approvare il bilancio eri alla Rocca dei Rettori per la stipula del progetto di bike-sharing". Poi Pepe è intervenuto pure sulla richiesta di dimissioni avanzata da Cangiano nei giorni scorsi: "Io oso - ha detto il sindaco - ma resto al mio posto in un clima non certo facile. Chiedi le mie dimissioni, ma ti ricordo che sei presidente della Commissione sport e pochi giorni fa hai mosso decise critiche al settore. Forse dovresti dimetterti tu". Cangiano ha immediatamente replicato: "Magari l'autorevolezza manca a te...", poi si è scatenata la bagarre, perchè una folta delegazione di dipendenti Amts, che erano in attesa di discutere del futuro del trasporto pubblico beneventano, ha chiesto a gran voce di lasciar perdere le diatribe politiche e cominciare una discussione sul loro problema. L'opposizione ha chiesto la sospensione dei lavori per il caso Amts, respinta con 19 voti contrari. A quel punto il sindaco ha ricevuto la delegazione Amts nella sua stanza, mentre in aula consiliare cominciava la lunga lista di pregiudiziali presentate dall'opposizione. Fine delle polemiche, o forse è più giusto dire rinvio delle polemiche tra Pd e Centro Democratico. Anche a Palazzo Mosti.
Gaetano Vessichelli



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