Benevento, Miceli scrive a Marco Cangiano: 'Non scegliere da solo il tuo destino pubblico'
13:21:39 4519Il capogruppo PD al Comune di Benevento, Angelo Miceli, ha scritto una lettera aperta a Marco Cangiano. Quest’ultimo, pochi giorni fa, dopo essere entrato in consiglio comunale a seguito di surroga, si era dimesso, dichiarandosi al contempo “sconcertato per le parole del capogruppo Pd Miceli, che parla di "calcoli diversi" e di "persone che preferiscono il ruolo di membro di aziende partecipate" riferendosi, con evidenza, alla mia carica di consigliere del consorzio ASI”.
Cangiano aveva anche espresso la sua delusione per il comportamento del suo partito: “"Spero che i dirigenti del Pd capiscano la mia posizione di rinuncia in attesa di chiarezza; se questa linea non è compatibile con le esigenze del partito, sono pronto a lasciare anche domani sia l'ASI che il partito.
Oggi arriva, appunto, la lettera aperta di Miceli che di seguito pubblichiamo integralmente
Riceviamo e pubblichiamo
“Caro Marco, il mio spirito democratico mi suggerisce parole di risposta che vogliono, contrariamente a quanto da te proferito, ricercare quella serenità con la quale ogni amministratore deve pur approcciarsi al suo mandato, quella serenità che contraddistingue la chiara moralità dei tuoi e dei miei colleghi di partito.
Sempre con la stessa serenità esprimo disappunto riguardo le tue esternazioni comparse sui media, in quanto il nostro cammino, tortuoso e pieno di insidie, è un cammino che spesso s’interseca, iniquamente, con le dinamiche giudiziarie, dalle quali non può prescindersi.
E proprio per questo, il partito a cui ci onoriamo di appartenere (intriso di quegli ideali garantistici su cui si è costruita la nostra storia) viene così da te inopinatamente irriso. Si condannano e si giudicano persone che hanno svolto un ruolo politico, l’innocenza delle quali deve essere opportunamente sostenuta fino ad affermazione di diritto.
Credo che sia tu che io non possiamo e non potremo profonderci in giudizi di valore che non ci competono.
Mi si impone, quindi, caro Marco, di segnalarti che quello a cui tu hai aderito è un Partito, un partito democratico; la democrazia che ci caratterizza, sin nel nome, ci obbliga a confrontarci, guardandoci negli occhi, senza trascendere in analisi che rimangono unicamente ad appannaggio dei giornali, ma che non entrano, o che dovremo insieme sforzarci di non far entrare, nel nostro linguaggio (leggasi poltrone).
La sincerità ed onestà intellettuale hanno rappresentato i pilastri su cui abbiamo costruito la nostra storia, di cui tu ne fai parte e di cui bisogna che tu ne rivendichi l’esistenza.
In ultimo caro, Marco, mi sento di correggerti a riguardo dell’incompatibilità tecnica latamente presente nel caso che ti occupa, ma a cui io non intendevo fare cenno strumentale!
Le mie parole, infatti, erano sorrette unicamente da motivi di opportunità politica, che suggeriscono alla mia professionalità di impegnare le forze intellettuali e non nell’espletamento di un’unica mansione. Ciò nell’interesse della società civile, alla quale bisogna dare il massimo apporto profondendo impegno in un'unica mansione. Di qui il mio richiamo all’incompatibilità.
Mi permetto di consigliarti di non cadere nell’errore di poter scegliere da solo il tuo destino pubblico perché a noi è stato insegnato che bisogna costruire insieme le ragioni del vivere politico.
Ti abbraccio e ti aspetto al partito.
Angelo Miceli – capogruppo PD”