Vandalismo nelle scuole, Masone: emergenza educativa. Bisogna confrontarsi

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Il dirigente vicario dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento, Vittorio Masone, ha inviato una nota ai dirigenti delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della Provincia, con alcune considerazioni in seguito ai frequenti atti di vandalismo che si stanno verificando negli ultimi giorni nelle scuole.

“I ricorrenti episodi di intollerante vandalismo – ha scritto Masone - che hanno contraddistinto la vita scolastica di questi ultimi giorni, ci impongono un'attenta e più efficace riflessione sulle motivazioni che spingono i nostri ragazzi e la nostre ragazze ad assumere comportamenti lesivi di se stessi e delle comunità cui appartengono.

So bene che la scuola sannita da lungo tempo è impegnata a prevenire le situazioni di disagio e di insuccesso formativo più evidenti, ma, probabilmente, sotto la punta dell'icerberg che appare vi è un sommerso esteso e inimmaginabile. Sicuramente siamo di fronte a problemi complessi che non appartengono solo alla scuola ma a tutta la società. Occorre ritrovare quelle chiavi di lettura che aprano a nuovi parametri interpretativi della realtà che i giovani vivono. Forse non bastano quelli ai quali siamo abituati, forse occorre aprire canali dialogici autentici, privi di spettacolarizzazione e forti dell'esercizio dell'ascolto tra tutte le componenti Scolastiche”.

“Ci sono certamente ragioni soggettive – ha aggiunto il dirigente - che toccano la condizione di molti dei nostri ragazzi: disagio, situazioni familiari, emarginazione sociale, impossibilità a reggere le frustrazioni e gli insuccessi; ma vi sono contestualmente ragioni oggettive che ineriscono la sfera dell'educazione e della formazione: limiti e insufficienze del sistema scolastico, assenza di un reale coinvolgimento delle famiglie, spesso troppo indifferenti o troppo presenti; soprattutto si percepisce un eccesso di soggettivismo etico che si esprime attraverso un' immediata soddisfazione del sè, senza comprendere il senso e le conseguenze delle azioni che si intendono commettere.

Spesso non c'è la percezione della gravità delle azioni che si vanno a compiere, spesso manca la certezza delle regole, e in questo ‘mancare’ si inserisce l'aggressività di pochi e di chi vorrebbe instaurare una nuova dialettica della contestazione. Ai giovani è dato contestare, all'adulto incanalare, guidare e orientare le energie anche quelle distruttive , in energie costruttrici.

Siamo davvero di fronte ad un’emergenza educativa, come sostenuto da molti? La risposta è oggettivamente sì: l'emergenza educativa esiste. Su questo sarebbe opportuno confrontarsi e attivare un quadro di relazioni possibili tra sottosistemi diversi: giovani, scuola, famiglia e istituzioni. E' in questa cornice che vanno inseriti i nostri interventi educativi, decisamente orientati a coinvolgere concretamente ragazzi e adolescenti nelle decisioni che li riguardano e aprire la scuola alla collaborazione e partecipazione attiva dei genitori, a diffondere i valori e la pratica della morale tra i giovani nella scuola e fuori di essa, a diffondere la cultura della progettualità condivisa in piena sintonia con i bisogni e le aspettative di ciascuno”.

Masone ha poi auspicato “momenti di promozione delle attività di orientamento finalizzate a far acquisire agli studenti la consapevolezza delle proprie attitudini e dei propri interessi rapportati alle opportunità di studio, ricerca e lavoro. Non mancherà il nostro sostegno, del personale docente e Ata nella promozione dell’acquisizione da parte degli studenti di corretti stili di vita e l’osservanza delle regole scolastiche, in rapporto anche alle responsabilità di ordine patrimoniale a cui ciascuno è chiamato a rispondere in conseguenza delle proprie azioni.

Si confida nell’impegno e nella grande sensibilità di tutti i ragazzi affinché, adeguatamente sostenuti, nell’ambito delle proprie iniziative, possano contribuire a isolare le intemperanze che sfociano in atti di vandalismo”.






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