Telese. Vietata la vendita degli alcolici dopo le 22.00, parlano Aceto e Abbamondi in serata flash mob
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Continua a tenere banco a Telese Terme, l’ordinanza commissariale che impone il divieto di vendita degli alcolici oltre le 22.00 e la chiusura degli esercizi commerciali entro le 24.00.
I commercianti annunciano la serrata per domani, giorno in cui a Telese Terme ci sarà la corsa podistica, dopo l’ordinanza emessa dal commissario prefettizio Mario Muccio che vieta di fatto il vendere alcolici dopo le 22.00 e la chiusura dei locali entro le 24.00. La bufera e le reazioni, tantissime quelle apparse sui social, non si erano fatte attendere, a parlare sia i commercianti che i vari gruppi politici tra cui l’ex primo cittadino Pasquale Carofano ed il gruppo politico Telese Adesso. Proprio su Facebook è stato organizzato per questa sera dinanzi la Casa Comunale di Viale Minieri un flash mob con inizio alle 23.30.
Per Gianluca Aceto, esponente di Telese Bene Comune, vige, “la necessità di aprire un serrato confronto per trovare soluzioni ad un problema reale e complesso. Le forze politico-amministrative hanno il dovere di concorrere a trovare la strada, evitando di alimentare l’evidente tensione”.
Nel frattempo martedì 7 giugno si riunirà un tavolo di confronto sul problema evidenziato dall’ordinanza del commissario prefettizioche, scrive Aceto, “ha reso più stringenti le regole sugli orari di apertura dei pubblici esercizi e sulla somministrazione di alcool agli avventori. Sono sicuro che i partecipanti arriveranno con concrete proposte di modifica, tali da consentire allo stesso Commissario le opportune variazioni, necessarie a garantire le evidenti e contrastanti esigenze in campo: quelle dei cittadini e quelle degli esercenti”.
“Il problema – sottolinea Aceto – assiste da anni. Il finesettimana, molto spesso, alcune strade e piazze sono rese irriconoscibili da bande di giovanissimi che ne fanno il proprio orinatoio o il proprio terreno di conquista, danneggiando anche diverse auto in sosta. Lo spettacolo che lasciano è noto a tutti. Altrettanto spesso, chi ha amministrato ha voluto girare la faccia dall’altra parte, contribuendo a determinare la situazione attuale. Ovviamente non basta un’ordinanza né una riunione, strumenti con cui sui può aprire una discussione che sarà laboriosa. Telese, del resto, sta affrontando le dinamiche tipiche di una realtà che è cresciuta senza affrontare quei problemi che già si erano manifestati in realtà urbane più grandi”.
E continua. “Se dei giovani e giovanissimi, di Telese e dell’intero circondario, il sabato sera si ubriacano fino a insudiciare e danneggiare la nostra cittadina, il problema è di tutti: dei ragazzi e dei loro genitori, innanzitutto; della società nel suo complesso; di chi ha responsabilità di governo, ad ogni livello; di chi deve controllare. Il problema è anche degli esercenti. Si tratta di avviare un percorso che non è solo repressivo ma anche culturale, pedagogico e sociale, e gli esercenti devono esserne protagonisti. Il 22 settembre 2014 consegnai all’allora sindaco una bozza di provvedimento, frutto di mesi di lavoro, denominato “Telese città bella e accogliente”, che prevedeva i seguenti punti, divenuti recentemente norma dello Stato (legge 221/2015): Il coinvolgimento dei pubblici esercizi nel mantenere pulite le aree pubbliche limitrofe, garantendo il rispetto delle norme sulla raccolta differenziata e contenendo l’abbandono di rifiuti e mozziconi di sigaretta; Impiego di materiali riutilizzabili in luogo dell’usa e getta (sia per i pubblici esercizi che in occasione di feste, eventi e sagre); Multe salate per gli avventori maleducati. In cambio, il comune avrebbe rilasciato un marchio di qualità e sostenibilità ambientale, con pubblicità gratuita per i pubblici esercizi, e avrebbe calcolato una proporzionale riduzione della TARI. L’avvio delle attività era su base volontaria, e solo dopo un anno si sarebbe eventualmente passati all’obbligo per tutti. La bozza del provvedimento, prima dell’adozione, era pronta per essere sottoposta ad un confronto preventivo con i portatori di interesse”.
Ad Aceto fa eco anche Angela Abbamondi esponente del gruppo politico “Telese Riparte”, che scrive, “l'ordinanza commissariale sugli orari di apertura dei pubblici esercizi e sul divieto di somministrazione di bevande alcoliche, così come articolata, non corrisponde alle esigenze degli operatori del settore. L'ordinanza andrà pertanto modificata ed il Commissario accolga e tenga presenti le indicazioni della categoria. A nome del gruppo Telese Riparte esprimerò questa posizione nel corso di un prossimo incontro con il commissario Prefettizio. Si rafforzi, poi, il ruolo e gli strumenti della polizia municipale, in modo da garantire un più efficiente controllo del territorio insieme alle altre forze dell'ordine”.