'Sannio grave rischio ambientale'. Abbate chiede lumi alla Regione Campania
15:59:41 4632È da leggere nell’ottica del grave rischio ambientale in corso a Casalduni e Fragneto Monforte, la conferenza stampa lanciata dalla consigliera regionale Giulia Abbate e andata in scena stamane presso la sede provinciale del Partito Democratico. Presenti anche il segretario provinciale del PD Erasmo Mortaruolo ed il sindaco di Casalduni Pasquale Iacovella, mentre per impegni pregressi mancavano il sindaco di Benevento Fausto Pepe e il presidente della Provincia Claudio Ricci. “Tale atto – dichiara Giulia Abbate – si è reso necessario immediatamente dopo aver ascoltato le segnalazioni giunte dai comuni interessati e dopo aver avuto accesso al ‘report dell’Arpa’ che presenta motivi e possibili scenari abbastanza inquietanti”. Ci tiene la presidente della Commissione Trasparenza che: “L’entrata in scena del PD e l’obiettivo della conferenza stampa indetta è quello di fare chiarezza e non inutile allarmismo”. Nodi importanti quelli sciorinati da Giulia Abbate che ha anche annunciato per domani durante il Consiglio Regionale un ‘question time’ da indirizzare all’assessore all’Ambiente della regione Campania Giovanni Romano. “Molte delle preoccupazioni – dichiara l’Abbate – derivano appunto dalla lettura del report dell’Arpa Campania dipartimento di Benevento, datato 24 ottobre 2014, nel quale si evince come su 11 sopralluoghi effettuati nell’arco temporale di 41 giorni – 11 agosto/30 settembre – sono state riscontrate almeno 7 difformità nei rifiuti conferiti rispetto al codice autorizzato (CER 20.03.01 – rifiuti urbani non differenziati) tra cui fibre di amianto, pneumatici, materiali ferrosi. Tutto ciò – continua l’Abbate - è forma di notevole preoccupazione visto l’arrivo notevole dei rifiuti calabresi scaricati presso lo STIR (accordo tra le regioni – D.G.R. 338/2014)”. Preoccupato anche il primo cittadino di Casalduni Iacovella che chiosa: “ Vorremmo essere in grado di dare sicurezza ai cittadini e risposte certe sull’attuale puzzo nauseabondo che proviene dallo STIR e sulla problematica ormai nota che piega anche l’economia agricola della nostra comunità. Vivere nei dintorni dell’impianto risulta oggi impresa ardita e non eravamo a conoscenza nemmeno dell’ arrivo dei rifiuti dalla Calabria. Tutto questo per noi amministratori è inaccettabile e quindi pretendiamo risposte serie e concrete anche sulla gestione dell’impianto. Forse non tutti sanno che ad oggi funziona una sola pista mentre sulla seconda mancano addirittura dei componenti ed è lecito chiedersi come mai nonostante ciò lo STIR abbia avuto parere favorevole al collaudo, senza parlare poi dell’incredibile incendio sviluppatosi lo scorso 4 novembre. Che ci sia qualcosa che non va, appare inequivocabilmente chiaro”. A rispondere – in parte - alle domande legittime del sindaco di Casalduni è l’amministratore della SAMTE Nicolino Cardone che replica: “ Noi come gestori dell’impianto di Casalduni stiamo attuando tutti i controlli e le precauzioni del caso al momento dell’ingresso del sito di stoccaggio dei ‘rifiuti solidi urbani’. Aspettiamo ormai da tempo l’esito delle analisi svolte dal Ministero, e mi auguro che la Provincia di Benevento arrivi ad essere autonoma nell’atto della gestione dei rifiuti. Come ben saprete il Consiglio di Stato ha anche bloccato il conferimento dei rifiuti lavorati in Puglia proprio per il mancato accordo tra le regioni. Di certo la sentenza non vieta però il conferimento ed il trasferimento degli stessi previo accordo tra le regioni. In quest’ottica la riapertura della discarica di Sant’Arcangelo a Trimonte, ora messa in sicurezza, garantirebbe circa vent’anni di autonomia alla provincia. Questo abbasserebbe anche i costi – circa 400mila euro - trasformando lo STIR in un vero e proprio polo centro di lavorazione anche di vetro e plastica”. Erasmo Mortaruolo invece prova a placare i toni e ribadire l’impegno del PD a favore della tutela del territorio e del Sannio in particolare e ammette che il compito di un partito è anche quello di: “denunciare le storture e i pericoli che incombono”. A conclusione ritorna la parola a Giulia Abbate che dice: “L’assessore Romano, dovrà farci capire, quali provvedimenti urgenti intende adottare. Chiederò con forza che i controlli siano non più a campione ma continuativi. Chiederò con forza i tempi e le modalità per la bonifica dei territori in questione e quale sarà il destino dello STIR – ora commissariato - che come ben saprete passerà in gestione all’ATO. Chiederò che fine hanno fatto i progetti per i Biodigestori anaerobici, delucidazioni sul perché i depositi di ecoballe e l’impianto casaldunese siano stati costruiti su una collina franosa e di riprendere le informative della DdA risalenti al 2002 nelle quali si parlava di ‘seppellimenti notturni’. Con queste prerogative infatti mi sembra inutile descrivere le meraviglie dell’ATO – ambito territoriale ottimale – che nasce in questo caso con pesanti zavorre”.
In questa settimana Abbate depositerà l' interrogazione urgente all'Assessorato per chiedere chiarimenti rispetto alla concentrazione di minacce all'ambiente e alla salute in pochi chilometri quadrati, che sono: "Stoccaggi di ecoballe a Casalduni (Fungaia con circa 28mila ecoballe e Stir con circa 15mila) e Fragneto Monforte (Toppa Infuocata con circa 65mila), in merito ai quali non è chiaro quali risorse e quali tempi la Regione abbia previsto per la definitiva bonifica; manutenzione e destino dello Stir, ora in fase di passaggio alle competenze dell'Ato, ma ancora oggetto di un commissariamento ad acta per la realizzazione di un biodigestore annesso da 30mila tons/anno; gravissima e conclamata condizione di dissesto idrogeologico che vede numerosi fenomeni franosi in tutta l'area, con crolli che interessano abitazioni e viabilità, compresa la strada statale 87 (cd. Zingara Morta); sospetti seppellimenti notturni presso l'attuale area dello Stir, segnalati da un’informativa inviata dai Carabinieri alla Direzione Distrettuale Antimafia nel 2002, vicenda che andrebbe chiarita ancor di più oggi dopo i recenti ritrovamenti a Morcone e Sant'Agata de' Goti".
Non si defila l’Abbate anche a domande inerenti la politica commentando le voci di una sua probabile candidatura alle primarie del PD in vista delle prossime regionali, come: “una vera e propria invenzione”, e sulla possibile alleanza con l’NCD dice: “c’è una parte sostanziale dell’NCD che non ha alcuna voglia di allearsi con il PD se ciò avverrà, andranno messi dei paletti e spiegate le motivazioni ai nostri elettori”.
Michele Palmieri