Regionali, il Pd sannita si interroga. Mortaruolo in vantaggio su Pepe. Attesa a Palazzo Mosti

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Erasmo Mortaruolo Erasmo Mortaruolo

N.S. - Sembra non aver fatto breccia nel Partito Democratico beneventano, la disponibilità del sindaco del capoluogo, Fausto Pepe, a presentarsi come candidato 'dem' alle Regionali. Durante la trasmissione "l'Areopago", andata in onda su Tstv, il primo cittadino aveva chiaramente manifestato la sua volontà a candidarsi, alle prossime elezioni regionali in programma nella primavera del 2015. Una scelta che, è bene ricordarlo, se accettata dal partito di Corso Garibaldi, comporterebbe di conseguenza lo scioglimento anticipato della Giunta Pepe a Palazzo Mosti, un breve periodo di commissariamento (circa due mesi) ed elezioni anche al Comune di Benevento.
Secondo i criteri elettoriali per la Regione Campania, al Sannio toccherebbero due posti (un uomo e una donna) da eleggere a Palazzo Santa Lucia. Quasi certa della riproposizione l'attuale consigliere regionale di minoranza, Giulia Abbate. Resta dunque da coprire, in casa Pd, la casella relativa al candidato uomo: Fausto Pepe non ha fatto mistero della sua ambizione e ha chiesto il sostegno del partito per poi garantire compattezza e comunione d'intenti per l'elezione del nuovo sindaco di Benevento (il nome più accreditato, in casa Pd, resta sempre quello dell'attuale vicesindaco, Raffaele Delvecchio). Tutto risolto? Neanche per sogno, perchè, secondo i 'rumors' provenienti dalle stanze del partito beneventano, i tesserati sono orientati a sostenere il duo Abbate-Mortaruolo. Appare piuttosto evidente che la candidatura dell'attuale segretario provinciale, taglierebbe le gambe alle velleità di Pepe con le dovute ripercussioni a Palazzo Mosti. Un "niet" del Pd al sindaco non verrebbe certo salutato positivamente da Pepe e, se passerà la linea Mortaruolo, è molto probabile che cambierebbero, e non di poco, gli scenari a Palazzo Mosti. C'è inoltre da considerare che diversi consiglieri comunali di maggioranza, preferirebbero restare fino a fine mandato. A questo bisogna aggiungere che non sarebbe così scontata la linea unitaria del parito alle prossime comunali con la componente "lealista" del Pd che potrebbe portare avanti una linea diversa da quella tenuta fino a questo momento.

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