Proiettili BR inviati a Mastella: attacco Udeur alla magistratura dal 'tempismo dei metodi comunisti'

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Durissimo attacco alla magistratura da parte della segreteria provinciale dell'Udeur di Benevento. Il partito sannita di Clemente Mastella, poco fa, in una nota ufficiale, ha addirittura accostato la busta con dei proiettili recapitata a casa Mastella stamane, a firma Brigate Rosse, all' "accanimento giudiziario, magistralmente orchestrato con un tempismo che ricorda le più antiche metodologie comuniste"! 

Com'è noto Mastella, la moglie Sandra Lonardo e i vertici dell'Udeur sono indagati dalla Procura di Napoli per associazione a delinquere e altri reati, nel corso di due tronconi d'inchiesta. Il primo esploso con gli arresti del 16 gennaio 2008 ha visto il rinvio a giudizio della Lonardo; il secondo, con i provvedimenti cautelari di divieto di dimora in Campania, il 21 ottobre 2009 è nella fase dell'udienza preliminare in corso a Napoli. In essa, qualche giorno fa, sono state portate nuove accuse a carico della famiglia. Per i PM immobili romani sarebbero stati acquistati, con soldi dell'Udeur, da una società riconducibile ai figli dei Mastella i quali hanno negato con forza ogni addebito.

Di seguito la nota integrale della segreteria provinciale dell'Udeur sannita: "La segreteria provinciale dei Popolari-Udeur esprime «profonda e sentita solidarietà alla famiglia Mastella per il vile gesto intimidatorio di cui è stata fatta oggetto. Episodi di raccapricciante fanatismo come questo generano amarezza e sdegno e minano quell’atmosfera di serenità con cui la Giunta Caldoro ha iniziato ad operare.

Bisogna purtroppo prendere atto che il clima di odio e veleni che si è venuto a creare attorno ai coniugi Mastella, ai figli e al partito Udeur non fa che alimentare situazioni di questo tipo. L’accanimento giudiziario, magistralmente orchestrato con un tempismo che ricorda le più antiche metodologie comuniste e le esternazioni fuori luogo di qualche subordinato, hanno contribuito ad esacerbare e contaminare il dibattito politico.

Questa è una riflessione doverosa alla luce di quanto sta accadendo. Ovviamente rivolgiamo la nostra vicinanza anche al presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro, all’assessore al Lavoro e Formazione Severino Nappi e al coordinatore regionale Pdl Nicola Cosentino, invitandoli ad andare avanti senza piegarsi dinanzi alle codarde minacce di gente che non ha neppure il coraggio di identificarsi»".



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