Presentato 'Il mostro nell'armadio'. Immagini e parole per superare le paure
7:37:48 1928Negli spazi della libreria Edicolè Mondadori di Benevento è stato presentato ieri pomeriggio il libro “Il mostro nell’armadio”. Erano presenti l’ autore, Alessio Di Simone, l'illustratore Alessandro Di Sorbo, Nicola Sguera, cofondatore di BN.ComiX, Cinzia Cusano insegnante e Rosita Feleppa psicologa.
Ruolo determinante nella presentazione del testo è stato svolto dai numerosi bambini presenti all’evento che, debitamente sollecitati dagli autori, sono diventati attori di una favola di paure solo apparentemente infantili. L’immaginare - un mostro o tanti mostri - è diventato il canovaccio sul quale innestare le paure che sono in ciascuno di noi, i timori atavici nei confronti di ciò che non conosciamo, il bisogno di ‘trovare il coraggio’ di sconfiggere l’ignoto, di diventare ‘eroi’ nell’operazione di salvataggio di noi stessi dalle nostre paure. Il testo si è dunque rivelato una sperimentazione comunicativo-cognitiva dal sapore psicologico, pedagogico e rappresentativo alla pari di un fumetto d’autore. La Cusano ha riferito di aver fatto leggere ai propri allievi il testo chiedendo loro di commentarlo, rivelando, parimenti, i nomi e le fattezze dei loro personali mostri. Esilarante, ma emblematica si è rivelata la lettura di brani degli scritti degli allievi in cui, alle tradizionali immagini delle paure infantili, si sono accompagnate elaborazioni fantastiche delle stesse che hanno finito con il dissacrare le paure stesse. Accanto alla struttura del testo che ha utilizzato, come via maestra della comunicazione, colori, odori, sensazioni tattili, forme di stampatello e di corsivo, di maiuscolo e di minuscolo, in uno studiato affastellamento grafico, è stato sottolineato il suo favorire l’operazione della letto-scrittura, senza dimenticare il valore catartico di una ricerca che solo apparentemente è meccanica, come scoprire il mostro nell’armadio, rivelandosi invece profondamente pedagogica. L’intervento degli autori nel corso della presentazione ha inoltre ripetutamente rivelato il gusto ed il divertimento della loro ricerca psicologico-comunicativa, leggerezza rintracciabile nel lavoro dove, come testimoniato dalla Feleppa, la paura è solo l’occasione per consentire ai bambini-adulti, di andare oltre la paura stessa; quella paura senza la quale non si cresce, si resta indefinitamente nel mondo dell’infanzia; una paura da cui si esce solo con la condivisione della stessa fra bambini e adulti, un’operazione che ridimensiona ed innesca la voglia di combatterla come fanno gli eroi. Ma le immagini attraverso cui il libro dipana la sua storia hanno, secondo Sguera, la dimensione fumettistica, una forma comunicativa molto antica e nello stesso tempo dal sapore di avanguardia, specie quando il segno e la parola diventano disegno, come è possibile sperimentare nei movimenti avanguardistici. Accanto a questa analisi Sguera ricorda la forte presenza del concetto del ‘tempo’ che scorre a dispetto di noi stessi, raffigurato da un orologio senza lancette, immagine di un tempo senza tempo. Storia dunque di un mostro o di mostri che vivono dentro di noi, individui-armadi che custodiscono paure da cui si vuole fuggire e che nello stesso tempo si vuole sconfiggere.
Eusapia Tarricone