PIT: 'Impugneremo il Puc davanti alla giustizia amministrativa'

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Si sono incontrati questa mattina, presso la sede dei Popolari per il Sud - Udeur in piazza Bissolati (Benevento), i vertici del Patto Istituzionale Territoriale e i consiglieri comunali dei raggruppamenti che ne fanno parte. Presenti anche i leader delle varie componenti del Patto (Clemente Mastella per l’Udeur, Pasquale Viespoli per Tel, Gennaro Santamaria per l’Udc, Giovanni D’Aronzo per il Psi, Nazzareno Fiorenza per la Dc, assente giustificato il convalescente Carmine Nardone) che hanno mostrato apprezzamento per l’operato dei consiglieri comunali, in particolare "per il certosino e puntiglioso lavoro svolto in occasione delle prime quattro sedute dell’assise dedicate, nel dibattito generale, al Piano Urbanistico Comunale". Grande compiacimento è stato espresso quando si è presa consapevolezza che una serie di spinose questioni, di natura sia procedurale che tecnica, riguardanti lo stesso Puc e - come scrivono nella nota, prendendo ancora una volta le distanze dal PDL - "sollevate a più voci dall’unica e sola opposizione presente in Consiglio", alla fine sono state recepite dalla maggioranza che, pur non dando pubblicamente soddisfazione alle componenti del Patto Territoriale, alla fine ha sostanzialmente dato ragione alle stesse. “Ci riferiamo, nel dettaglio, - si legge nella nota congiunta - all’eccezione procedurale tuttora persistente relativa all’imminente approvazione del regolamento attuativo ex art.43bis (continuiamo pertanto ad essere in un periodo di “vacatio legis”) da parte del Consiglio regionale della Campania che di fatto rende sub judice l’approvazione del Puc della città di Benevento: Pepe e i suoi, nella fretta di approvare un Piano che cura poco gli interessi della collettività e parecchio quelli dei singoli, quando si sono resi conto che rischiavano di ritrovarsi tra le mani uno strumento urbanistico illegittimo e completamente da rivedere, hanno provato, senza mai ammettere che i timori dell’opposizione erano giustificati, nella speranza che nel frattempo la Regione ratificasse il suddetto regolamento, a rallentare i tempi con la scusa che i nuovi consiglieri di maggioranza avessero chiesto del tempo (3 giorni, quando in Commissione ci sono voluti 8 mesi per esaminarle tutte) per studiarsi in maniera più approfondita le 243 osservazioni”. “Purtroppo il regolamento non è ancora passato al vaglio del Consiglio regionale – continua la nota - e così la politica degli annunci e le promesse fatte in campagna elettorale hanno costretto l’amministrazione a non poter più derogare: il Puc andava assolutamente approvato. La maggioranza ha finito anche con l’accogliere una serie di osservazioni che invece erano state dai suoi stessi rappresentanti sonoramente bocciate quando queste erano state vagliate in Commissione: pure in questo caso, non ha fatto altro che dare ragione al Pit che in quella sede si era battuto per far accogliere quelle stesse osservazioni. Stesso discorso per il dietrofront sulla Rotonda delle Scienze: dopo le nostre pubbliche denunce, dagli appartamenti si è passati, con un salto mortale a turbogas, agli impianti sportivi, ovviamente senza spiegare il motivo della modifica del progetto iniziale. Alla luce di tutto questo, i ringraziamenti del sindaco all’opposizione non si possono limitare al mantenimento del numero legale sul Puc per ben 2 sedute (quando i suoi erano “uccel di bosco”). Mai una parola sulle sollecitazioni del Pit: è notorio che quelle propositive, quelle da accogliere alla luce del sole sono soltanto quelle che provengono da “Altrabenevento” e illustri potentati contigui o dalla Soprintendenza”.
“Al termine della lunga e articolata discussione – conclude la nota - si è deciso di percorrere due strade in merito all’approvazione del Puc: nell’interesse della collettività e di quella grossa fetta di elettorato che rappresenta, il Pit ha deciso di impugnare dinanzi alla giustizia amministrativa il Piano Urbanistico e approfondire problematiche relative agli interessi che ruotano attorno allo strumento urbanistico e di calendarizzare una serie d’incontri pubblici con la cittadinanza per spiegare quanto è lontano questo Piano dalle aspettative della comunità beneventana”.



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