Paternoster chiede all'Università del Sannio di rivedere il sistema contributivo
18:53:3 1646Domenico Paternoster, consigliere nazionale studenti universitari, ha inviato una lettera al rettore dell’Ateneo Sannita, Filippo Bencardino, al direttore amministrativo, Gaetano Telesio, e al consiglio d’amministrazione dell’Università del Sannio, avanzando delle proposte relative alla revisione delle fasce contributive e al rientro della contribuzione studentesca nei limiti previsti dall’attuale legislazione, rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario.
Paternoster parte dalla considerazione che l’Università del Sannio, insieme ad altri 32 Atenei Italiani, nell’Anno Accademico 2010-2011, ha sforato del 2,8%, il tetto massimo del 20% di contribuzione studentesca rispetto ai trasferimenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario). Secondo il consigliere studenti universitari, molti dei 32 Atenei, ritenuti fuori legge, stanno cambiando il sistema di contribuzione per rispettare il DPR 306/1997. “Da questi dati – scrive l’universitario - risulta che i circa 7700 studenti di questo Ateneo sono creditori nei confronti dell’Università del Sannio di circa 554 mila euro, ovvero di una quota pro capite di 50 euro”. La preoccupazione principale nasce dal fatto che con il sistema di contribuzione dell’Ateneo Sannita - con 10 fasce - si avrebbe un carico di contribuzione maggiore nelle fasce più basse.
Accuse anche di sprechi che sarebbero stati fatti dall’Università che da un lato “ha approvato la rimodulazione delle tasse universitarie, ma nel finanziava progetti Ri.co.pro.loco con un importo pari 140.000 euro piu IVA, per incarichi di collaborazione per massimo 5 mesi a 4 persone, con un spesa di circa 7000 euro al mese per ogni singolo incarico; mentre per un incarico di collaborazione per attività didattica per almeno 4 mesi ne sono stanziati 2500 incluso iva”.
Per tali motivi paternoster ha invitato l’Università a rimborsare la quota di 50 euro pro capite agli studenti iscritti nell’anno accademico 2010-2011 con assegno diretto; a rivedere il sistema di contribuzione, “con una prima fascia con valore ISEE molto più ampio anche fino a 8000 e con una tassazione più bassa, mentre le successive fasce ogni 2000 (fino ad arrivare anche a 60000-70000 di ISEE) e con una tassazione proporzionale al proprio valore dichiarato; a distribuire le tasse in modo più equo in base al valore ISEE dichiarato, tutelando le persone più bisognose; a non superare il 20% del FFO nella rimodulazione delle tasse; a prevedere una maggiore tassazione agli studenti che non dichiarano ISEE; a controllare l’effettiva dichiarazione dell’ISEE in modo che nelle fasce più basse non si ritrovano famiglie o studenti che invece dovrebbero essere in altre fasce”.