Nazzareno Orlando: 'A Benevento mai più solisti. Pepe, tanti slogan e pochi fatti'

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Nazzareno OrlandoNazzareno Orlando

"Ecco cosa farò in un anno. O perlomeno cosa farei ". Futuro o condizionale? Prendendo spunto dalle parole del primo cittadino di Benevento, nella conferenza stampa di fine 2014, il consigliere di opposizione, Nazzareno Orlando, teme che "Questo amletico dubbio angoscerà d'ora in poi l'intera comunità sannita", in virtù delle "future e grandiose sorti regionali del Primo Cittadino o semplicemente dalla consapevolezza che tra il dire e il fare (soprattutto nel suo caso) c'è di mezzo...un intero  oceano".
Grandi slogan, ma poca concretezza, secondo Orlando, caratterizzano la storia di Pepe alla guida della città. Così, l'ex assessore si chiede "perché credere che in un anno si riuscirà a fare ciò che in nove non si è fatto e come farà a dare risposte a chi 'militarmente' ha sinora accettato e votato tutto anche se pervaso dalle legittime preoccupazioni che oramai accompagnano puntualmente ogni decisione amministrativa? Dovrà fare ancora un rimpasto? Non bastano le  continue modifiche apportate in Giunta senza mai chiarire fino in fondo il perché di alcune strategiche sostituzioni? Dovrà concedere ulteriori consulenze ed incarichi?".
In attesa delle regionali, Orlando vede "tanta confusione in giro: ci sono all'orizzonte  troppi aspiranti attori convinti di poter fare i grandi  registi. C'è, di contro, la mancanza quasi assoluta di un confronto serio e concreto su come uscire dal guado e come riprendere la rotta. Le questioni, infatti, sono tante. Andrebbero sviscerate e condivise. Invece tra sogni di gloria e incubi passati, si continua sostanzialmente a galleggiare. Benevento ha bisogno di altro".
Cioè, secondo l'esponente di "Territorio è Libertà", ha bisogno di ritrovare un clima sociale che le ridia respiro, di allenatori che la amino e giocatori umili che si impegnino per essa. Di solisti e di assolii stonati  è piena la storia. Per ora, purtroppo,  è la tristezza che la caratterizza: chiusi tutti i teatri, le sale cinematografiche, le librerie, gran parte dei negozi del centro e della periferia, le attività e gli uffici, le tante speranze ed i sogni  dei nostri giovani costretti a fuggire altrove".
Per Orlando, in conclusione, "C'è la necessità che tutti si interroghino sul futuro a partire dall'oggi". E propone un grande esame di coscienza collettivo per restituire dignità e speranza  ad una comunità che ha tutte le carte in regola per ritornare ad essere quella era: una città solidale al centro del mediterraneo che con la sua storia e le sue bellezze può giocare un ruolo davvero importante nel panorama meridionale e, perché no, nazionale".

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