Lungo show di Berlusconi a Benevento contro Consulta, stampa estera e magistrati

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Nostro servizio - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha concluso questa mattina la Festa della Libertà di Benevento con un comizio al Palatedeschi. Un lungo intervento, durato 90 minuti e infarcito di barzellette e storielle, in cui il premier ha ribadito pesanti attacchi nei confronti della Corte Costituzionale, dei magistrati, della stampa estera e del Partito Democratico. Berlusconi ha fatto ingresso nel palazzetto dello sport alle 11,35 accolto dalla deputata sannita Nunzia De Girolamo. Ha subito preso la parola per lanciare segnali precisi a termine di una settimana in cui ha incassato la bocciatura della Consulta sul Lodo Alfano. "Non si può insultare un premier eletto dal popolo", ha detto il Cavaliere che poi ha attaccato pure la stampa che criticando il suo operato "sputtana il Paese". Affondo pure sui giudici: "Non si può andare avanti così. Pronta la separazione delle carriere e la riforma delle intercettazioni" (Guarda la FOTOGALLERY del Quaderno.it).

Attacco ai giudici. Il premier ha rilanciato la polemica con la magistratura evocando i tempi dell'avviso di garanzia del 1993: "Venendo qui ho letto i giornali italiani e mi sono chiesto cosa davvero sia cambiato da quando l'intervento della magistratura fece fuori tutti i partiti e tutti i protagonisti furono costretti a lasciare la politica e qualcuno anche l'Italia". La risposta che Berlusconi si dà è che "oggi di diverso c'è il fatto che abbiamo il consenso del 68% degli italiani e il fatto che abbiamo il Pdl". Secondo Berlusconi bisogna chiarire il rapporto tra istituzioni e toghe: "Quando il premier si rivolge alla magistratura perchè gli hanno dato del 'buffone' la magistratura dice che è stata una goliardata. Anche per questo occorre chiarire il rapporto tra istituzioni e magistrati". Quindi ha ricordato il '94, quando dovette dimettersi dopo l'avviso di garanzia durante la conferenza dell'Onu sulla criminalità e si andò poi al governo Dini: “Stanno cercando di fare ora la stessa cosa, ma state sereni su questo, non accadrà, non c'è nessun dubbio; vi do la più ampia garanzia che porteremo a termine mandato che ci è stato affidato dagli italiani”.

Separazione delle carriere e intercettazioni. "Abbiamo allo studio ma è già pronta – ha detto il Cavaliere - la riforma del processo penale con la separazione" dei pm dai giudici, "una riforma fondamentale". Non solo. Berlusconi ha rilanciato anche sulle intercettazioni: "In una democrazia la privacy e la riservatezza sono un bene primario di ogni cittadino, e per questo il Governo sta lavorando a una riforma con la quale permetteremo le intercettazioni soltanto in presenza di reati gravi". Quindi ha annunciato un piano per le carceri: “Mercoledì, con Angelino Alfano, metteremo a punto un piano per realizzare in meno di due anni prigioni civili per 20mila posti. Così l'Italia tornerà ad essere uno Stato civile”.

Consulta "sleale". Il premier non ha deposto le armi nemmeno contro la Corte Costituzionale. "Sul lodo Alfano ha messo in campo un comportamento completamente sleale nei confronti dell'istituzione parlamentare e bisogna ora evitare che non si ritorni al popolo che non conti niente e a un Parlamento che non può legifirare a causa di una corte che non è organo di garanzia ma è organo politico". Ha sostenuto di “non aver detto una parola fuori luogo perché non si può continuare così; non si può far lavorare il Parlamento per molto tempo e poi intervenire su questa decisione negando se stessi e negando una decisione che la Corte prese quattro anni fa”. Il Cavaliere ha citato gli ultimi sondaggi in suo possesso: “Nei miei confronti c'è il 68% dei consensi. Dobbiamo essere sereni perché il governo sta lavorando bene”.

"Pd non democratico". "Noi oggi ci troviamo di fronte a un'opposizione che non si sa più cosa sia, di certo non corrisponde al suo nome 'Partito Democratico', sono ancora i comunisti di sempre e non credono nella democrazia. Un partito che vede come leader outsider l'editore dell'Espresso”. C'è un spirito anti italiano – ha attaccato Berlusconi parlando degli attacchi da Oltralpe, dopo le consuete note della canzone ‘Meno male che Silvio c'è’ -. Ci sono giornali stranieri, imbeccati da certa stampa italiana, che muovono solo accuse assurde, ridicole, che fanno male all'Italia, sputtanando non solo il presidente del Consiglio, ma la nostra democrazia e il nostro Paese, danneggiando anche i nostri prodotti”. Al contrario, ha continuato, i giornali stranieri “devono avere un'immagine dell'Italia che deve essere bella, forte e pura e non inquinata da tutto ciò che si dice sui giornali in queste settimane”.

Italia generosa. Ed è una consolazione, ha detto il premier, “vedere l’Italia buona, vera, generosa e audace, che si manifesta con spirito di abnegazione e lo stiamo verificando, a partire dal miracolo in Abruzzo e in tutte le situazioni difficili, di fronte a quello che leggiamo sui giornali, alle proteste e a quelli che ti gridano ‘vergogna’ e ‘assassino’”. Un militante del Pdl gli ha gridato “Silvio Santo subito” e il cavaliere ha replicato: “Subito no, aspettiamo”. Ma c'è anche una contestazione: mentre il premier stava parlando, una donna dalla platea ha gridato che lui e il Governo se ne devono andare a casa. Replica: “Non seguiamo il cattivo esempio di chi grida ‘fuori il governo da palazzo Chigi’, non rispondiamo, noi siamo liberali”.

Piano per il Sud. Berlusconi ha detto che il Governo sta lavorando a un piano per il Sud su cui già c’è stata una prima discussione nell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri. Quattro i punti fondamentali: legalità, sostegno al credito con la banca del Sud, infrastrutture e turismo. “Dal Sud riparte lo sviluppo dell’Italia”, ha detto il presidente.

Criminalità. Capitolo mafia: “Nessun Governo ha mai fatto quanto questo nel contrasto alla mafia. Ho detto a Maroni che passerà alla storia se sconfiggerà quella patologia dell’Italia che ci perseguita da sempre”.

Ambiente. Infine il nucleare e l'emergenza rifiuti. Con attacco agli ambientalisti. “Dobbiamo dire grazie agli ecologisti ossessivi della sinistra che hanno voluto che si distruggesse qualunque possibilità di andare avanti con l'energia nucleare”. Citando poi la vicenda dei rifiuti in Campania, ha annunciato che è pronto un prototipo di inceneritore di rifiuti da realizzare anche in Sicilia, Calabria e Lazio. “L'emergenza a Napoli e provincia è stata risolta anche grazie all'entrata in funzione dell'inceneritore di Aversa”.
Pellegrino Giornale



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