Eolico, robusto intervento tra Morcone e Pontelandolfo. Fappiano: 'Territorio martoriato'

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“Mentre da una parte si cerca la tutela dei territori tramite l’UE, dall’altra la regione fa l’opposto devastando le zone montane, riducendo lo spazio destinato ai pascoli e dunque all’uso civile e lavorativo costruendo fabbriche di energia elettrica”. Esordisce così Pinuccio Fappiano, portavoce del Fronte Sannita per la difesa della montagna, nel commentare le autorizzazioni rilasciate dal Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Campania pubblicate nel ‘Burc’ n.78 del 17 novembre 2014. “Precisiamo una cosa – ci dice Fappiano – non siamo contro l’eolico in se, ma contro la speculazione. Queste autorizzazioni spianano la strada al disfacimento del patrimonio montano delle valli del Titerno, del basso Matesino e del Tammaro, dopo aver completamente congestionato ed esaurito il territorio del Fortore”. Le parole di Fappiano non cadono a casaccio perché realmente le zone del Titerno e del Tammaro fanno parte di quel progetto ‘Natura 2000’ ovvero: “una rete di siti di interesse comunitario (SIC), creata dall'Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell'Unione europea”. Una contraddizione enorme perché: “ la direttiva 79/409/CEE chiedeva di proporre delle ZPS ossia dei territori idonei per numero, estensione e/o localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli minacciate, vulnerabili o rare citate nell'allegato I della direttiva. Il progetto "Important Bird Areas" (IBA) di BirdLife International serve – infatti - come riferimento per istituire le ZPS. Le zone scelte sono dei luoghi di riproduzione, di alimentazione o di migrazione e sono quindi considerate particolarmente importanti per la conservazione degli uccelli. La designazione delle ZPS è relativamente semplice e si fa a livello nazionale senza dialogo con la Commissione europea visto che le ZPS derivano direttamente dalle IBA. Per trovare conferma su tutto ciò, basta andare sul sito del GAL Titerno e trovare la lista dei luoghi S.I.C della dorsale Appeninico Beneventana: Alta Valle del Fiume Tammaro, Bosco di Castelfranco in Miscano, Bosco di Castelvetere in Valfortore, Pendici meridionali del Monte Mutria, Sorgenti e Alta Valle del Fiume Fortore, Bosco di Castelpagano e Torrente Tommarecchia. Il luogo infatti è compreso proprio nell’area S.I.C. – Relazione Titerno/Tammaro per il Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007 – 2013” Green Communities nelle Regioni Obiettivo Convergenza Convenzione MATTM – UNCEM del 28 luglio 2010 CODICE OPERAZIONE: 001-280710-UNCEM – delle pendici meridionali del Monte Mutria (S.I.C.- IT8020009) che ha un’estensione di circa 14.500 Ha e ricade nei comuni di Pietraroja, Cusano Mutri, Cerreto Sannita, Faicchio, San Lorenzello, San Lupo e Morcone. “Quello che ci chiediamo – continua Fappiano – è perché togliere energie buone alla flora alla fauna alla pastorizia al mantenimento degli ecosistemi andando ad impiantare a Morcone località "Montagna" ben 19 aereogeneratori da 3 MW dell'altezza di 150 metri con fondazioni in cemento armato da 35 metri quasi interamente costruito su pascoli soggetti agli usi civici? Inoltre se si controlla la mappa, comparirà in maniera inequivocabile che il posizionamento delle pale inciderà in modo significativo anche sul territorio di Cerreto Sannita poiché installate a meno di 20 metri dal confine della Parata Ungara”. Ma arriviamo al dunque. La paternità dell’impianto pari a 57 Mw è da attribuire alla E.ON Climate&Renewables Italia srl che controlla la Dotto Morcone srl – che si è aggiudicata la gara d’appalto – e la Energia Eolica Sud srl. A dare il via libera allo sblocco della situazione in maniera rilevante è stato il comune di Morcone che ha avviato una ‘manifestazione d’interesse’ per praticamente vendere, proprio il suddetto, territorio demaniale. Nel Decreto Dirigenziale n.999 del 31-10-2014, però si legge anche come sia il comune di Benevento che la Provincia abbiano dato il loro parere negativo mentre il comune di Morcone abbia anche richiesto: “con DCC n. 12/2013, nel prendere atto del progetto interessa di particelle catastali gravate da uso civico, Plla n. 7 del Fg. 39 e P.lla n. 1 del Fg. 73, richiede autorizzazione al mutamento di destinazione d’uso degli stessi”. Inoltre sarà prevista una: “nuova Stazione Elettrica (SE) RTN a 150 kV da ubicare nel comune di Pontelandolfo (BN) da collegare con un elettrodotto RTN a 150 kV alla SE RTN a 150 kV di Castelpagano (BN) e con un elettrodotto RTN a 150 kV (da realizzare in classe 380 kV) ad una nuova SE RTN 380/150 kV da realizzare nel Comune di Benevento, denominata “Benevento 3”, da inserire in entra – esce alla linea RTN 380 kV “Benevento 2 – Foggia”, come di seguito composta:
b.1 Cavidotto interrato in media tensione a 30 kV per il collegamento tra il parco eolico e la stazione di trasformazione 30/150 kV ubicata nel Comune di Pontelandolfo; b.2 Stazione di trasformazione a 30/150 kV posizionata nel Comune di Pontelandolfo che sarà collegata in antenna ad una futura stazione di smistamento 150 kV, localizzata nel Comune di Pontelandolfo; b.3 Stazione di smistamento 150 kV costituente impianto di rete per la connessione, posizionata nel Comune di Pontelandolfo e collegata alle stazioni di Castelpagano e di Benevento3 mediante due elettrodotti aerei di cui ai punti successivi;
b.4 Stazione di trasformazione 150/380 kV di Benevento 3 e relativi raccordi aerei a 380 kV di collegamento alla linea a 380 kV “Benevento-Foggia”;
b.5 Elettrodotto aereo a 150 kV di collegamento tra la stazione a 150 kV di Pontelandolfo e la stazione a 150 kV di Castelpagano;
b.6 Elettrodotto aereo a 150 kV di collegamento tra la stazione a 150 kV di Pontelandolfo e la sezione a 150 kV della stazione di trasformazione 150/380 kV di Benevento 3 e relativi raccordi aerei a 380 kV di collegamento alla linea a 380 kV “Benevento2-Foggia”; c. che , come esplicitato in CDS del 28/01/2014, il progetto de quo, pur comprendendo le opere RTN fino alla stazione di BN 3, beneficia dell'autorizzazione rilasciata con DD 256/13;” a cui provincia e comune di Benevento hanno dato parere negativo in contraddizione con in primi due favorevoli del Settore Infrastrutture e Viabilità. Verranno sfruttate così per tutte le opere strutturali anche le disposizioni e le autorizzazioni già espresse a favore della Eolica San Lupo e poi collegare mediante stazioni (Pontelandolfo – Benevento3) l’immissione in rete dell’energia prodotta.
Michele Palmieri



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