Caso Ristoro', il procuratore Conzo: "Ai bambini e ai malati psichici somministrato il peggio"

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Il ten. col Pino, Conzo e il comandante MigliozziIl ten. col Pino, Conzo e il comandante Migliozzi

Emergono dettagli inquietanti dalle indagini della Guardia di Finanza sul servizio di mensa per gli Istituti Scolastici del capoluogo sannita ed alcune strutture Asl che questa mattina hanno portato al sequestro di beni per oltre 1 milione di euro.

“Questi sono reati odiosi, perché commessi sulle spalle di persone deboli che non potevano difendersi. Ai bambini della mensa e ai malati psichici, è stato somministrato il peggio, roba che nemmeno gli animali mangiano”. Sono le parole durissime espresse stamani in conferenza stampa da Giovanni Conzo, procuratore reggente di Benevento, nell’ambito dell’inchiesta su alcuni appalti – dal 2011 al 2015 – del servizio mensa riguardante sia gli istituti scolastici del capoluogo sannita sia alcune gestite dall’Asl di Benevento. Inchiesta che stamani ha visto anche il sequestro di oltre 1 milione di euro: tra beni mobili ed immobili comprese auto, conti correnti ed un fondo pensione al gestore di fatto della ditta Ristorò (Rosanna Porcelli) e all’amministratore di diritto (Maria Rosaria Favino).

Sulla questione mensa si accendono nuovamente i riflettori, nel caso in cui sull’intera vicenda si fossero mai spenti. Dettaglio questo che il procuratore Conzo tiene a ribadire: “ringrazio gli organi di stampa, che insieme ai sindacati e ad alcuni lavoratori hanno permesso l’avvio di questa indagine”. Innegabile anche l’opera fornita da Altrabenevento che da anni denunciava in ogni modo delle “anomalie” così come La Rete Sociale fino alla bolla scoppiata poi anche a livello nazionale grazie all’interessamento del Corriere della Sera che pubblicò una videoinchiesta

Secondo la Procura sannita, ai fruitori “venivano somministrati cibi avariati o cotti addirittura alcuni giorni prima e verdure congelate”. Nel dettaglio, raccapricciante, scende il tenente Colonnello Gennaro Pino a capo del Nucleo di Polizia Tributaria di Benevento. “Il capitolato di appalto veniva sistematicamente violato, non veniva utilizzato l'abbattitore per assottigliare la soglia dei batteri nei cibi, addirittura pezzi di mozzarella addentati a pranzo venivano riproposti a cena, rimasugli di carne e grassi sono stati utilizzati per l'alimentazione tramite sondino”. Non è tutto, perché il ten. Col. Pino parla anche di “stoviglie incrostate di calcare e vetuste”.

“Per la Guardia di Finanza – conclude il tenente Colonnello Pino – tutelare la spesa pubblica è il secondo obiettivo strategico dopo la tutela delle entrate. Per portare a termine anche i sequestri, in questi casi: frode in pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni della Pubblica Amministrazione l’aggressione patrimoniale è la risposta più efficace, abbiamo agito in perfetta sintonia con la magistratura”.

Ovviamente sul resto dell’indagine e su probabili nuovi sviluppo Conzo risponde che resta il segreto lasciando trasparire che chi indaga di certo non si ferma, come non si fermerà il centro di cottura ex Ristorò di ponte Valentino – oggi utilizzato dalla Quadrelle 2001 – e dunque la mensa, partita solo ieri.

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