Casalbore: terra di storia, cultura e … di aziende agrituristiche
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Casalbore, comune della valle del Miscano, in provincia di Avellino ma a soli 28 km da Benevento è conosciuto per la ricchezza delle sorgenti d'acqua, per essere attraversato dalla via Traiana e dal Regio Tratturo Pescasseroli-Candela, percorso utilizzato per la transumanza delle greggi dai pascoli estivi dell'Abruzzo a quelli invernali del Tavoliere delle Puglie. Oggi è meta di turismo con la presenza di quattro agriturismi.
Tanti, forse troppi per i circa 2000 abitanti. Le trattorie trovano il loro punto di forza però, oltre che nei paesani, anche nei tanti turisti che soprattutto nei periodi primaverili ed estivi desiderano trascorrere una giornata fuori dal caos cittadino all’insegna della cucina tipica.
”Sant’Elia”, “Le Mainarde”, “L’aia di Lazzaro” e “La Cascata” sono le aziende agrituristiche casalboresi che propongono agli ospiti piatti dedicati al recupero delle antiche tradizioni. Scopriamole nel dettaglio.
Il Quaderno.it ha intrapreso un viaggio tra odori e sapori partendo dal ristorante La Cascata, così chiamato per l’imminente vicinanza, per l’appunto, alla piccola cascata naturale a pochi metri dalla piazza principale del paese.
Il giovane gestore Daniele Bruno, poco più che ventenne, si mostra subito disponibile a rispondere alle domande. Il locale ha aperto i battenti a dicembre 2006. La Cascata propone piatti non solo tipici della zona, ma anche portate di pesce. “Ho pensato di differenziarmi dagli agriturismi già esistenti – ha affermato Bruno –proponendo diversi menu per soddisfare i gusti di una clientela più ampia. A breve il ristorante funzionerà anche come pizzeria. Non c’è l’obbligo di prenotazione e prezzi per un pranzo oscillano tra i 15 e i 50 euro”. Dalla terrazza esterna è possibile ammirare il nucleo storico di Casalbore che partendo dalla torre di origine Normanna si estende fino alla zona più antica. Per info: 333.8534655
Subito dopo saliamo verso l’agriturismo Le Mainarde. L'azienda e' ubicata a circa 1000 metri di altezza, è circondata da boschi e gode di un bel panorama. Ad accoglierci è Dalmazio Salvatore che gestisce, con la famiglia, il locale dal 1979 che inizialmente si chiamava “La Massaria”. Il cambiamento risale al 1996 quando si pensò di trasformarlo in agriturismo con la possibilità di posti letto. L’area in cui è ubicato è attrezzata per la sosta dei numerosi camper che dai mesi primaverili fanno tappa nel comune irpino.
Salvatore, amante e conoscitore della sua terra, ci svela che dopo pranzo è solito accompagnare i clienti nella visita di luoghi di interesse nelle vicinanze come il parco eolico, gli scavi archeologici e la grotta di S. Michele, luogo di culto dotato di un altare in pietra e di una lapide del 1700. Su quest’ultimo monumento il ristoratore si è soffermato in una lunga dissertazione circa le leggende legate al santo. C’è la possibilità, inoltre, di sostare presso le masserie vicine per osservare la preparazione di formaggi e dell’olio d’oliva.
L’azienda agricola, inoltre, ha stretto da anni collaborazioni con l’Università “Federico II” di Napoli, in particolare con le Facoltà di Architettura e Geologia, per stage di agricoltura biologica e per lo studio del sistema fotovoltaico delle pale eoliche. Sono molti gli istituti che annualmente propongono gite scolastiche in questa zone, come quello delle Madri Orsoline di Benevento o l’I.T.I.S. di Barletta (BA). La preparazione dei piatti invece varia a seconda dei periodi: tra l’autunno e l’inverno propongono pizzelle e broccoli, strenghe e maraciuoli, pezzente di maiale con peperoni sott’aceto, fagioli con le cotiche... Nei periodi caldi invece i sapori diventano più delicati: si passa perciò a sughi con pomodori freschi, cecatielli e fagiolini, ortaggi grigliati e scarola ripiena. La prenotazione è obbligatoria e c’è possibilità di pernottamento in 4 camere disponibili in loco e in altre 4 in una struttura adiacente. 25 euro è il prezzo per un pranzo, mentre ne occorrono 35 per la sistemazione in mezza pensione, 50 per la pensione completa. Per Iinfo: 0825/849382.
Percorrendo qualche km e addentrandoci in un sentiero campestre, dove incontriamo intenti al pascolo gli ovini, arriviamo all’ Agriturismo “Sant'Elia” di Antonietta Teresa Resce e Massimo Ciliberti. È quest’ultimo a darci accoglienza. Il casolare di architettura rurale risalente alla fine del settecento è interamente costruito in pietra. Il restauro, completato nel 1997 con la conseguente apertura dell'azienda agrituristica, ha portato alla luce l’originaria costruzione. La sala da pranzo ha 40 posti a sedere: le pareti di roccia viva e le volte a botte in pietra nuda, conferiscono all'intero ambiente l’effetto grotta. Al piano superiore, invece, sono collocate le 4 camere da letto. L'azienda si trova a circa 700 metri di altitudine nei pressi della necropoli sannita del IV sec. a.C., ed adiacente alla via attraversata dal Tratturo del Termine. “Pratichiamo l'agricoltura biologica - ha affermato Ciliberti - e abbiamo conseguito la certificazione Bio-Agricoop per la produzione di cereali, legumi, farine di grano e di granoturco. Alleviamo animali e produciamo confetture, marmellate e olio di oliva. Esporto questi prodotti anche al mio negozio a Napoli per favorire il rapporto campagna /città. La nostra cucina, poi, propone i cecatielli e i fusilli fatti rigorosamente a mano, la polenta, le cicerchie e i fagioli a zuppa. Ma anche coniglio e il pollo alla cacciatora e l'agnello alla brace. E poi la salsiccia, la soppressata, il prosciutto tutti di lavorazione artigianale e ricavati da suini allevati in azienda. Tra i dolci si possono gustare crostate di frutta, pepatielli al miele e torte di noci seguiti dai più classici digestivi dal il nocillo che prepariamo la notte di San Giovanni al limoncello preparato secondo la ricetta di casa. Ma per attirare ancora più gente e per favorire il turismo in queste zone interne, bisognerebbe creare più attrattive in paese”.
L'agriturismo, inoltre, organizza giornate ecologiche caratterizzate da escursioni a piedi con le guide G.A.E. (Guide Ambientali Escursioniste)e in mountain bike con istruttori S.I.M.B. (Scuola Italiana MTB). Si possono praticare sport tra cui: ippica, tiro con l'arco, pesca, pallavolo e sci. Occorrono circa 20 euro per il pranzo, 25 euro per il pernottamento e 40 per la mezza pensione. Per info: www.agrisantelia.it; tel. 0825/849111.
Infine, ci spostiamo all’Aia di Lazzaro Country House, una casa vacanze da poco ristrutturata e convertita in residenza di campagna. L'azienda di Clementina Mostrovito e Giuseppe Pacifico è immersa in aperta campagna, con ampie vedute panoramiche e con possibilità di escursioni a piedi e di percorsi a cavallo. Aperta il 6 maggio 2006, la struttura offre 80 posti a sedere e 10 posti letto. La prenotazione è obbligatoria solo per il pernottamento. Tra i prodotti tipici dell'azienda si segnalano pasta fresca fatta in casa, formaggi, salumi, miele, e verdure. La cucina, improntata sull'utilizzo dei prodotti locali, offre anche elaborazioni dei piatti tipici della tradizione casalborese.
L’azienda propone le grigliate miste di agnello, maiale, vitello e carni di prima scelta. I vini sono selezionati in aziende vitivinicole a conduzione familiare che producono l’Aglianico d’Irpinia e del Sannio oltre alla Falanghina, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo.
“Prevediamo a breve – ha commentato Pacifico - un ampliamento della ricettività e la costruzione di una piscina e di una fattoria didattica con animali selvatici. Partecipiamo, inoltre a diverse iniziative. Ad esempio proprio la scorsa settimana abbiamo ospitato, presso la nostra struttura, i cavalieri che dal 2 al 8 settembre sono stati impegnati ad attraversare il percorso della transumanza, Regio Tratturo Pescasseroli- Candela”. I prezzi si aggirano tra 15 e i 30 euro per un pranzo, tra i 40 e i 50 euro per la mezza pensione e circa 60 per la pensione competa.
Per info www.aiadilazzaro.it; tel. 0825.849288
S.C.