Carcere di Benevento, carenza di infermieri: continua la protesta della Uil Fpl

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Casa circondariale di BeneventoCasa circondariale di Benevento

La questione del servizio sanitario presso il carcere di Capodimonte continua a tenere banco.

Sono molte organizzazioni sindacali che hanno seguito le orme già da tempo calcate dalla Uil Fpl sulle problematiche della Casa Circondariale d Benevento.

'Va chiarito – esordisce il segretario territoriale della Uil Fpl, Giovanni De Luca – che le altre sigle sindacali parlano esclusivamente delle anomalie sulla stesura della graduatoria per il passaggio degli infermieri al carcere. Sicuramente noi siamo d'accordo sul fatto che detta graduatoria non sia stata fatta bene, visto che dovevano farvi parte tutti, soprattutto coloro che pur essendo infermieri prestano la loro opera come amministrativi".

Ma il cuore della protesta della Uil Fpl è un altro. "A noi – continua il segretario De Luca – preme particolarmente l'aspetto dei carichi di lavoro che sono assolutamente impressionanti.  Infatti un solo operatore per turno deve fare fronte alle necessità assistenziali di oltre 400 detenuti ubicati in tre strutture fisicamente separate. A ciò va aggiunto che ultimamente, a causa della carenza di infermieri, viene anche adottato il turno di 24 ore. E' assurdo, vista la delicatezza del lavoro assistenziale e la particolarità dei pazienti carcerari"

Ultimamente però, un'ulteriore decisione dell'Asl ha lasciato di stucco la Uil Fpl. "In questi giorni – continua De Luca – è stato spostato un infermiere, che da 20 anni lavora nel Settore Dipendenze Patologiche, al carcere. Il servizio, tra l'altro già versa in una condizione di carenza del personale. 

Ma la stranezza dell'accaduto non si esaurisce qui. Va detto che il professionista in questione grazie alla sua esperienza sa come trattare al meglio i pazienti delle Dipendenze Patologiche. E inevece si ritrova in carcere. Dove, appena arrivato, si vede chiedere di compiere immediatamente un turno H24 da solo. Tutto ciò senza conoscere minimamente l'ambiente né senza ottenere alcun tipo di formazione. Secondo noi siamo all'assurdo. Sembra non ci si renda conto dei rischi che queste decisioni possono comportare sia per gli infermieri che per i pazienti carcerari".

Nuova questione di discussione, per De Luca, è quella dell'incentivazione. "Chiederemo al direttore Picker un incontro proponendo una incentivazione di 6000 euro annui per gli infermieri carcerari. Non voglio sminuire il lavoro di nessuno, ma chi lavora in ufficio non può avere gli stessi incentivi di chi affronta la mole di lavoro degli infermieri di contrada Capodimonte".

Infine De Luca ha un pensiero per le altre professionalità del carcere. ' Si sta leggendo tanto della Casa Circondariale di Contrada Capodimonte – conclude il Segretario della Uil Fpl – e non vorrei si facesse confusione. Noi parliamo esclusivamente del settore sanitario. Sul lavoro degli altri settori non c'è assolutamente niente da eccepire'.



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