Beni confiscati alla camorra: a Melizzano centro di stoccaggio e isola ecologica

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Due terreni, un capannone e un paio di edifici. I beni confiscati a un esponente della camorra di Castellammare di Stabia, legato ai clan D’Alessandro e Fabbrocino, sono stati assegnati al Comune di Melizzano, in provincia di Benevento.

Grazie al progetto approvato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza – Obiettivo Convergenza 2007-2013, cofinanziato dall’Unione Europea, verranno utilizzati per la realizzazione di un centro di stoccaggio e lavorazione dei RAEE - Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche - e di un’isola ecologica.

Il progetto presentato dal Comune, e finanziato con 2.199.095,85 euro dal Pon Sicurezza di cui è titolare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ha l’obiettivo “di creare occupazione – si legge in una nota - contrastando così il potere di attrazione di cui godono le organizzazioni criminali. Questo vale soprattutto se interviene in settori cruciali per i traffici illeciti della camorra, come il ciclo dei rifiuti. Non a caso a Melizzano, sul terreno confiscato ai clan, verrà realizzato un centro per la raccolta di apparecchiature elettriche ed elettroniche: televisori, computer, telefoni cellulari, supporti informatici. L’area di oltre 23mila metri quadri, abbandonata da oltre 20 anni, è in totale stato di degrado. Il capannone già esistente verrà demolito e ricostruito per ospitare l’impianto di recupero dei materiali. Verranno realizzati servizi igienici, cucina e una mensa aziendale. A lavorare nel centro saranno soggetti svantaggiati e la gestione verrà affidata a una cooperativa sociale no profit”.



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